lunedì 22 settembre 2014

Ninna nanna, tanti anni fa

Vento,
ma lontano, fra i rami

Crepuscolo,
di montagna,
di rocce bianche e poi più scure, 
di animali morbidi, nelle tane

Suono di pianoforte, 
in sordina, 
in altre stanze, in altre case
lo senti anche tu (ecco: adesso) oppure ho sognato? 

Risacca sulla sabbia,
quando si avvicina l’aurora, 
stanca e densa, 
parole e musica agli sgoccioli

Porte socchiuse, 
che filtrano lame di luce 
e ombre di mamme, di papà e di nonne,
in punta di piedi.




lunedì 15 settembre 2014

Senza staccare la penna

Davvero ci sarà un giorno in cui nessuno scriverà più con la penna e la matita, tracciando segni, con la propria mano, sulla carta? Perfino io, che istintivamente risponderei ma và a questa domanda, mi accorgo che sempre più spesso la lista della spesa la scrivo sul telefono, che quando dico aspetta che me lo segno la mia mano nella borsa non sta cercando la penna, che vado alle riunioni senza il blocco degli appunti e che se dico mi metto un memo non intendo quasi mai un post it. Eccetera. E se capita a me, irrimediabilmente innamorata del gesto dello scrivere, che snocciolando le parole dalle dita alla carta ritrovo la quiete come certuni coi grani del rosario... A me, dico, che ho passato tutti gli esami della mia vita grazie alla manuale trascrizione e ritrascrizione dei concetti, che di rileggere e di ripetere non ne ho mai voluto sapere e sono andata per anni sostenendo di avere la memoria grafica... Se capita a me, insomma, credemi se dico che il segno non è da sottovalutare. E se ci penso, se penso davvero che questo giorno verrà, mi viene un gran desiderio di vivere fino ad allora, per allestire un gran tavolo di legno forte e soave, riempirlo di penne di ogni tipo, matite e temperini, di carta di ogni grammatura e di ogni sfumatura di bianco e di crema. Anche un sottomano di pelle, ecco, che sognare per sognare, l'avarizia può crepare. Lo metterei in un salone con grandi finestre, questo tavolo, o sotto il portico, d'estate. Per la sera una lampada rotonda,  che illumini solo il foglio e intorno buio. Inviterei i bambini a provare,  e sarebbero tutti timidi, all'inizio. Alcuni però continuerebbero a tornare.

lunedì 8 settembre 2014

D'altronde

Le sembrava di aver capito che col tempo l'anima - un po' come le ossa, d'altronde - diventa molto porosa, e fragile, oppure molto rigida. Che è un modo di essere fragile completamente diverso. 
Le sembrava, inoltre, di trovarsi - ora -  nel punto esatto in cui,  in qualche modo, si poteva scegliere. E tirava un gran vento. 


lunedì 1 settembre 2014

Primo settembre, lunedì

Mi manca solo l'astuccio con le matite nuove. Ho i piedi abbronzati e una buona scorta di azzurro e vento, ho collezionato terrazze e tramonti e perfino un biglietto a quadretti con nomi e indirizzi. Maschera e pinne sgocciolano nella vasca. Ho comprato il formaggio greco e anche questa volta lo lascerò scadere.  E' venuta la pioggia, stanotte, a lavare via agosto; ha lasciato dietro di sè la luce d'oro di settembre, come la fatina dei denti un brillante soldino. Il mio ipad è ricoperto di un colore nuovo che invoglia a cominciare.Via.