sabato 14 agosto 2010

Pensiero per uno, dieci, cento amici

Dedicato a tutte le donne, e agli uomini, che sono andati a dormire una sera con tutte le linee di confine in ordine e colorate bandiere che distinguevano il giusto dallo sbagliato e probi doganieri a custodire le frontiere fra ciò che voglio e ciò che non voglio, fra ciò che voglio essere e ciò che non voglio essere. Dedicato a coloro che si sono svegliati una mattina e hanno trovato i confini spezzati e i doganieri alticci e scarmigliati impegnati in un torneo di calcetto saponato, e le bandiere stracciate in tante striscioline da un gran vento, improvvisamente aggrovigliate come matasse di stelle filanti di ogni colore. Inutili.


Dedicato agli uomini e alle donne che ad un certo punto della loro vita hanno desiderato andare a vedere quello che avrebbero potuto essere e che davanti alla bacchetta della fata smemorina hanno esitato, perchè la formula magica parlava chiaro: se vuoi diventare quello che avresti potuto essere non puoi portare con te quello che sei. Non ci sono scappatoie, per quanto tu possa lambiccarti. Così le bandiere si aggrovigliano lacere e il vento non la smette di soffiare e gli amici vorrebbero essere stelle polari ma possono essere solo fiammelle di candela, buone soltanto per dar conforto allo sgomento e, al massimo, per vedere un po' meglio dove stai mettendo i piedi.

giovedì 5 agosto 2010

Quando piove d'estate

Quando piove d’estate, che metti le maniche lunghe sui pantaloncini corti e ti viene quella voglia di fare torte o di infilare i piedi abbronzati in un paio di vecchie scarpe e andar per pozzanghere, e tornano in mente i mosaici di sant’apollinare e le grotte di castellana e tutti i posti dove si andava quando si era al mare coi genitori e pioveva e si prendeva su il k-way e si comprava un pensierino da portare a casa alla nonna.

Sarà l’odore dell’estate bagnata, che scuote ricordi che gocciolano da ogni dove, ma quando piove d’estate ho tutt’intorno una me stessa bambina.