lunedì 25 gennaio 2010

Grazie, Damigella Chicca

rit bouquetSfogliando l’album bianco e fragrante di carta velina Lei si chiese, ad un tratto, come sarebbe stato il capitolo sei, e forse anche il capitolo cinque, senza la sua preziosa damigella.


Senza l’alacre chiacchiericcio stipato nelle pause pranzo cariche di pacchetti. Senza la corsa sfrenata delle idee contagiose, che rotolano e si scontrano esplodendo in una risata. Senza il profumo della colla e i riccioli di carta ritagliata. Senza le prove delle parole, scritte, riscritte e ancora aggiustate ed infine annodate nella morbidezza di nastri di raso e seta. Senza il gioco degli assaggi, un confetto in ogni mano, ed il puzzle del menù, e la ricerca senza confini, fra scaffali e siti web, di quell’esatto punto di blu.


 Cosa ne sarebbe, si chiese Lei, ad un certo punto, di un matrimonio, di una cerimonia o di una festa importante, senza una appassionata e lieve damigella creativa? Prese dunque la penna e scrisse. Non sapremo mai cosa scrisse, poiché fra una sposa ed una damigella è d’obbligo il massimo riserbo, sappiamo però che la lettera iniziava così: grazie, Damigella Chicca.

sabato 16 gennaio 2010

Saggia o codarda?

Tra Decidere Insieme e Dividersi Equamente gli Ambiti di Comando esiste innegabilmente un abisso.


Talvolta mi assale la tentazione di saltare l’abisso, di lasciare il territorio sicuro della suddivisione, coi suoi confini calibrati e geometricamente armonici, per tentare la conquista del selvaggio, affascinante, territorio del decidere insieme.


Esito però, intravedendo le sagome dei coccodrilli che pattugliano l’abisso e altro non aspettano che di trasformare in lauto pranzo quegli sconsiderati che si ritengono in grado di aprire all’altro la propria stanza dei bottoni, di confondere i bottoni, e i polpastrelli che li premono.


Ed invariabilmente mi basta veder lampeggiare i denti appuntiti, sentire da lontano lo schiocco delle ganasce, per tornare a più miti consigli e alla confortante geografia dei confini, saggiamente disegnati.

domenica 10 gennaio 2010

Oggi

Ci sono giorni in cui ognuno dovrebbe avere un camino, per raccogliere le scintille e soffiare ed offrire a qualcun altro il calore di una fiamma che ha acceso e coltivato con le sue mani. Oggi più che mai.


Qualcuno ha acceso il fuoco in un camino, per me, un giorno, ed io ancora mi riscaldo a quella fiamma. Oggi più che mai.

sabato 2 gennaio 2010

Non più giovane

Arriva a volte un momento in cui all’improvviso vedi con nitidezza straordinaria la prospettiva di qualcun altro, la prospettiva che prima di quell’attimo ti era sempre sembrata di una estraneità e di una incomprensibilità assolute. Ad esempio capita, con il passare degli anni, che ti trovi ad un punto preciso della medesima via in cui nonni e genitori sono passati prima di te e ti ritrovi a pronunciare quella frase che hai sempre sentito e che sempre ti è sembrata assurda. Una di quelle da cartellino rosso, di quelle che per una vita quando le hai sentite hai detto ai fratelli, o ai cugini, se mai la dirò io fatemi interdire. Poi ad un tratto la dici. E non solo la dici, ma ciò che è ben più grave, ad un tratto La Pensi. Io l’ho detta, l’ho Pensata.


Con questo nel cuore -  e con l’immagine di mio cugino che vagamente sbigottito afferra la fettina lentigginosa di panettone e ammette: quest’anno mi  piace più del pandoro - con questo nel cuore, inizio questo nuovo anno e mi sento tanto non più giovane