Ho impiegato quasi una settimana a trovare il coraggio di pubblicare la risposta di Santa Lucia alla mia umile letterina. D'altronde avevo promesso, dunque, nonostante lo sconcerto, eccola qui:
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Carissima,
certo: la fatica conta. Senza la fatica non si comincia neanche. Ma non nasconderti dietro questo alibuccio. Fra me e te non attacca, lo sai. Come se io, quando è stato il mio turno, avessi risposto: ho già fatto tanta fatica, basta, va bene così.
Mi sembri certi sportivi che dopo certe gare né carne né pesce si appendono con gli occhioni alle telecamere e sviolinano al microfono: ho subito un po’ la pista, non ho saputo far correre gli sci, mi sono passati davanti tutti, però va bene così.
Con questo atteggiamento al risultato non ci arriverai mai. Non ci arrivi mica facendo del tuo meglio e poi vediamo come va. Ci arrivi se lo vuoi più di tutto. Se ti incazzi come una vipera se non ci arrivi. Quindi incazzati. Col cavolo che conta la fatica. Cosa credi, che gli altri facciano passeggiate? Rinfilati quelle scarpette che ci si può specchiare e avanti: un piede davanti all’altro.
E non fare gli occhi dolci all’asino che ti ho beccato.