lunedì 25 luglio 2016

Casa Base

Certe case sono e restano casa base. Potrebbe essere perché hanno grandi divani che non temono piedi stanchi e stanche teste o perché hanno un discreto numero di letti sempre pronti a vestire lenzuola fragranti di ninne nanne e sogni. Potrebbe essere perché nell' ingresso c'è il grande tavolo degli scambi: libri, chiavi, buste e biglietti e la carezza discreta di un mazzo di fiori. O perché nei cassetti del ripostiglio ci sono tenaglie e cacciaviti per cento e un bullone e per mille e un problema. Potrebbe essere perché vi si può sempre trovare il caffè più nero, forte e buono del mondo e la pastasciutta col sugo vero e il basilico profumato di cure. O perché da qualche sportello spunta sempre un biscotto buono e qualcuno con cui sgranocchiarlo è più buono. 
Ma sappiamo tutti che non è questo il punto, o meglio i due punti. E tutti lanciamo e corriamo, sudiamo e ci sbucciamo le ginocchia, raccogliamo palle e gattini e poi ci tuffiamo, grati in ogni cellula. Casa base, punto. O meglio due punti.

venerdì 15 luglio 2016

Il monte Pic

Sulla cima del monte Pic, che è un monte come quello che disegnano i bambini: un tratto che sale e uno che scende, in cima un albero e una panchina, sopra una nuvola bianca, intorno il cielo e davanti, dietro e di fianco la carrellata delle vette che chiamo per nome. Sulla cima del monte Pic, seduta a gambe incrociate (sì, a gambe incrociate, belle strette), abbracciata dal vento, accarezzata dal sole. Pensarmi così.