domenica 23 novembre 2014

Ho un cavallo bianco e una giacca nuova

Ho un cavallo bianco da regalare, senza principe annesso, saldo sulla felpa del colore della notte, col cappuccio che protegga riccioli e sogni dalle piogge acide e dalle luci dei neon. 
Ho la voce stupita di sé stessa dell'unico piccolo che mi abbia mai amato prima di saper parlare che dice il mio nome.
Ho un bacio stampato sulla guancia da chi ormai si deve chinare per darmelo e ancora non gli viene in mente di infilare la porta senza avermelo dato.
Ho occhi che spalancano finestre nella frangia per guardarmi bene bene dentro prima di offrirmi l'ultima fetta di salame ed esigentissimi azzurri occhi adolescenti che mettono un mi piace a certe mie foto.

Ho una giacca nuova, windstopper e waterproof, perché le conchiglie sulla spiaggia si trovano anche d'inverno. Bisogna avere tasche dove metterle.

lunedì 10 novembre 2014

Come la vetta

' - Il popolo inuit ce la farà, Robert? - mi chiedono le persone quando racconto quello che ho scritto in questo libro- 
- No, non credo che ce la farà -  è la mia risposta, purtroppo. 
Penso che per loro sia finita. 
Per sempre. 
(...) Alcuni ragazzi inuit riusciranno ad integrarsi, magari qualcuno di loro racconterà di avere visto il  nonno pescare in un buco nel ghiaccio o di avere sentito parlare di una bisnonna che era un grande sciamano e da bambina aveva domato un orso bianco cento volte più grande di lei. Qualcuno studierà sui libri di storia che in cima al mondo, in una zona tanto remota quanto ostile, viveva un popolo bizzarro che era sopravvissuto al clima estremo e alle privazioni, ma non all'arrivo della civiltà. 
Qui la cultura è orale, ed è difficile sapere quanto della vita inuit verrà tramandato alle generazioni future. Questo libro vuole essere il mio piccolo contributo a che non tutto vada perduto.'
(Robert Peroni - Dove il vento grida più forte). 



Questa è la conclusione del libro, non l'introduzione, non la premessa. Come la vetta. E' quando arrivi qui che sai perchè ci sei arrivato, che sai perchè lo hai letto tutto. 
Che sai perchè è meglio fare il proprio dovere mediocremente che il dovere di qualcun altro perfettamente. 




sabato 1 novembre 2014

Non rispondono al telefono

Le idee non rispondono al telefono, stanno nascoste nelle file o nella pila dei panni da stirare. Si infilano fra le bolle lente dello zabaione che mescoli a fuoco basso, nella ventola del phon, fra i capelli che spazzoli. 
Scappano quando le chiami, le idee, come bambini all'ora del bagno. Sbocciano quando non le guardi, affiorano se la superficie è quieta. 
A pensarci, mi pare un peccato acchiapparle. Ripulirle, impadellarle in un progetto. Sminuzzarle, condirle con sale e pepe e servirle alla platea. Santo cielo, poverette. Io ho deciso: oggi le guardo passare e le lascio volar via.