lunedì 25 ottobre 2010

Abracadabra


"Uno dei  medici che gareggiano davanti al sultano - quello che viene spesso disegnato con il vestito rosa - aveva preparato una medicina verde con un veleno tanto forte da uccidere un elefante e la diede all'altro  medico, quello con il caftano blu. Lui inghiottì con appetito prima la medicina col veleno e subito dopo una medicina blu con l'antidoto che aveva preparato e non gli accadde nulla, come si capì dal suo sorriso dolce. 



 

 



rosa small 2_1Muovendosi lentamente e gustandosi il suo turno, colse una rosa rosa dal giardino e avvicinandola alle labbra vi bisbigliò dentro una poesia misteriosa che nessuno udì. Poi, con gesti molto sicuri,  porse la rosa al medico vestito di rosa perchè la annusasse. Il medico vestito di rosa si preoccupò talmente della forza della poesia bisbigliata dentro la rosa che appena avvicinò il naso per annusare la rosa che, oltre al suo profumo non aveva alcuna particolarità, crollò per la paura e morì. "



(O.Pamuk)

lunedì 18 ottobre 2010

Relatività - 1

Quando, dopo dieci o venti vasche in cui ti è stato davanti, inizi a superare quello che nuota nella corsia accanto alla tua pensi sempre di stare accelerando, non che l'altro stia rallentando. 



Ci misuriamo in relazione agli altri perchè in fondo non è il cronometro quello che conta ma l'ordine di arrivo? E mettiamo sempre noi stessi al centro della foto perchè sullo sfondo immobile ci sentiamo scomparire?

domenica 10 ottobre 2010

Senza ritegno

Si disse che forse solo chi è stato amato senza ritegno può amare senza ritegno e desiderò averlo conosciuto da piccolo e avere avuto la possibilità di fargli questo regalo.

Poi pensò che non si sarebbe trattato di un regalo per lui, perché amare senza ritegno è un po’ come non avere pelle – e forse, si disse, è per questo che lei aveva tanto bisogno di sole - .

Dopo questo pensiero ci fu un attimo, molto lungo e molto dolente, in cui avrebbe voluto solo deserto, e vento. Poi si disse che sarebbe stato comunque un regalo, un regalo per lei. E lo desiderò, senza ritegno.

lunedì 4 ottobre 2010

Novant'anni


Un’impeccabile messa in piega, un luminoso filo di perle, un marito dal portamento fiero, un centrotavola autunnale e festoso, due figli, nuora, genero, quattro nipoti con mogli e mariti, due piccole pronipotine. Molti abbracci, molti sorrisi e bicchieri tintinnanti. Intorno ai tuoi novant’anni c’è la famiglia che hai creato, i tuoi alberi da frutto e i tuoi fiori rigogliosi, c’è la tua casa con le finestre spalancate sul mondo e la tavola apparecchiata. Intorno ai tuoi novant’anni ci sei tu, dentro ai tuoi novant’anni ci siamo noi. Fieri, grati, felici. La senti, vero nonna, la felicità che hai messo dentro di noi? Avrei voluto incartarla, infiocchettarla e metterla in cima alla piccola montagna di regali, fra la torta e il cesto di frutta.