lunedì 26 ottobre 2015

Il problema degli anni

ll problema degli anni è questo: in teoria sei tu che li percorri, in pratica sono loro che ti attraversano. Sulla carta tu percorri un cammino: passi i dieci, i venti, i trenta. Ti lasci delle cose alle spalle e vai incontro ad altre cose. Questo è quello che ti dicono, che ti immagini. 
In realtà invece tu stai fermo. Non vai da nessuna parte. Sono i dieci, i trenta, i cinquanta, i settanta e perfino i novanta, che ti passano dentro. Lasciano rughe, ricordi, cartacce. Briciole, impronte di piedi.  Profumi e ferite. Cicatrici come scritte sui muri col temperino. Poi via, lasciando il posto ai successivi, come turisti frettolosi e sbadati che lasciano una sciarpa nell’armadio, una crema sul ripiano del bagno. Una scritta sul libro degli ospiti, una caramella sul cuscino. Quaranta, sessanta, ottanta. Nient’altro che nomi sul registro.  Magari non se ne sono neppure andati, magari sono nascosti in cantina, in soffitta. Si fanno compagnia, fanno gli scherzi ai nuovi arrivati. 
Una cosa è sicura: tu sei sempre lì, hai tutto dentro, tutto insieme. Non sei andato da nessuna parte. 

giovedì 15 ottobre 2015

Abracadabra

Soffio sulle braci della mia bacchetta magica. Come fiammeggiava un tempo, infallibile e crepitante... Incespico, ora, sulla formula magica che pure conosco a menadito, come un'equilibrista che non sa più impedirsi di guardare giù. Mi si è impaurito l'incantesimo, proprio ora che sarebbe ora di fare sul serio, tarlato da dubbio cui non mi sono mai presa la briga di mozzare di netto la testa. Così piccolo e innocuo, mi era parso. Uno sbuffo di segatura ogni tanto, uno stridio lieve, quasi impercettibile se non nel perfetto silenzio. Ed ora nel silenzio soffio piano, trattengo il fiato sulle scintille, e aspetto e ascolto e spero. 

giovedì 8 ottobre 2015

Perchè sia dorato

L’autunno va preparato. Una candela, la crema di zucca, accendere il forno per fare la pizza, la torta, i biscotti. Proprio come a maggio facciamo lo scrub e il pedicure. C’è da tuffare il viso nella sciarpa, da annusare la lana, da lucidare gli stivali. Altrimenti è come catapultarsi fuori di casa appena usciti dal letto, rabbrividendo nel pigiama con il cuore in gola e gli occhi appannati e una sfilza di improperi sulla punta della lingua impastata. Vuoi mettere quando esci dopo una bella colazione, vestita come ti piace e con due gocce di profumo? Ecco anche l’autunno va preparato, vestito e nutrito, perché sia dorato.