domenica 23 giugno 2013

Vorrei averle


Cercare una persona nei libri che ha amato.
Come cercheresti il suo odore negli armadi, le sue impronte sul sentiero che va al pozzo. Come seguire il dito che indica le costellazioni.
L'enigma e il racconto, il filo teso della caccia, il tesoro promesso.
Vorrei averle, le parole per raccontarlo.

sabato 15 giugno 2013

Rosso, Capuccetto

Bella bambina dove vai?
Saperlo, lupo. Mi sono infilata in un bosco, ma in un bosco, che più nero non si può.
A me lo dici, che l'ultima volta che ho visto una radura non ho fatto neanche in tempo a dire bau che mi son ritrovato con la cuffia della nonna in testa e un coltello in pancia.
Lupo, ma perché mai avresti dovuto dir bau? Avrai mica perso pelo, vizio e senno in un sol colpo?
Pensa per te, che a quanto pare hai perso il cestino con frittelle. Dove l'hai smarrito?
La via ho smarrito lupo, la via. Altro che le frittelle.
Eppure hai trovato me. Come da copione.
Un gran bel copione, non c'è che dire. Trito e ritrito. Gira che ti rigira finisco sempre nella bocca del lupo.
Che bocca grande che hai, però, non l'hai ancora detto.
No, per quello aspettiamo la nonna.
Ancora malata?
Finge. Credo che sotto sotto voglia incastrare il cacciatore. Ma com'è che sei ancora qui a menare il can per l'aia e non sei ancora corso via per la strada più breve?
Ah, la mia artrosi.
Senti lupo, ti faccio una proposta. Lasciamo la nonna a giocare a burraco coi tre porcellini e ci facciamo un pisolino sotto questa bell'ombra.
I tre porcellini? Ma questa é un'altra storia.
Appunto. Facciamola va.

lunedì 10 giugno 2013

Di zucchero, di tulle, di nuvole e farfalle.


Come farfalle azzurre, riempiono il prato. Un pasticcino, un bicchiere, un bambino che tira la gonna – finalmente estiva – posso andare sull’altalena, chiedilo al papà; un altro si improvvisa prestigiatore incantando la bisnonna col mazzo da briscola e aggiudicandosi un altro bignè.  
Ci sono tutte le età su questo prato, legate con nastri di raso – bianco e azzurro, per l’occasione. Ci sono parole di mandorle e zucchero, mescolate all’eleganza festosa e leggera che tutto, su questo prato, suggerisce. Parole che vanno a segno senza rumore, come farfalle.
Le giacche ormai tolte, i capelli liberati,  la cupola solenne sotto alla quale avevano pregato - una famiglia intorno ad un altare, un sacerdote senza microfono, una veste bianca piccolissima e una candela e l’olio profumato- è  sfumata in un cielo rotondo. C’è una grande nuvola, a riparare dal sole. Naturalmente ha i baffi, e non è sola.

lunedì 3 giugno 2013

Piuma

Esiste la possibilità che i pensieri si affollino all'ingresso dello stomaco, come ragazzine all'apertura dei saldi. La possibilità che il respiro si trovi imbottigliato nel traffico assordante dell'ora di punta di certi fantasmi.

Esiste.
 
Allora, tu, molla la presa.
Apri le mani.
Lasciala salire, come marea di notte.
Senti la sua schiuma, ruvida, nella gola.
Il suo sapore di sabbia e muschio.
Non repingerla, respirala.
La paura.
Lascia che scenda nei polmoni, fino in fondo, poi fuori.
Lentamente.
Tutta.
 
E poi guardami fino in fondo. 
Guardami guardarti.

Perché ormai l'abbiamo capito, senza ombra di dubbio, che  il contrario di paura è fiducia. Una piuma.