lunedì 29 giugno 2015

Le era tornato in mente

Nonostante l'aria e la luce e i buoni propositi ad un certo punto Liliana aveva afflosciato le foglie. Giù come le orecchie di un cucciolo abbandonato. Giù come le spalle di chi non ce la fa più. 
Lei aveva subito cercato un rimedio. Più acqua, meno acqua, parassiti o marciume radicale, rinvasa concima, pota. Niente da fare. Le altre orchidee tutte bellissime, lei deperiva. 
Lei si era detta che non le restava che un ultimo tentativo. Il più difficile. Lasciarla in pace. Smise di spiare ogni giorno i cambiamenti, di sospirarle addosso la preoccupazione. Si occupò del terrazzo e delle ortensie e con quello sguardo lungo di chi dice 'mi raccomando' passò il testimone al tempo. 
Non resta che dire che una mattina, ad un certo punto, era spuntata una foglia nuova e il bottoncino di una radice. Nuova. Diversa. 
Lei aveva ascoltato la piccola felicità che germogliava e a quel punto le era finalmente tornato in mente che glielo avevano detto, tanto tempo fa, che non puoi far crescere l'erba tirandola. 
  


mercoledì 24 giugno 2015

I tortelli di San Giovanni

Anche quelli surgelati del negozio, anche preparati in cinque minuti e mangiati sullo sgabello al bancone della cucina, io la vigilia di San Giovanni mangio i tortelli d’erbette. Perchè in ogni boccone c’è uno zio dalla voce tonante che brandisce il matterello, la lunga tavolata apparecchiata, le nonne e le zie, che pescano da pentoloni fumanti i tortelli da condire con piccoli essenziali trucchi segreti e con le molte chiacchiere di tante mani intorno ai fornelli.

E se pure è tardi e domani ci si alza presto, basta il mio terrazzo per due gocce di rugiada, perché alla fine del crepuscolo più lungo dell’anno c’è immancabile la serenata delle fate. La voce tonante ha posato il matterello e si prepara al canto. Danzano dunque, puntuali, le lucciole nel lungo viale e si increspano sulla pelle le promesse dell’estate. La cartella finalmente abbandonata in fondo all’armadio, i piedi nudi nei sandali nuovi, l’attesa di ginocchia sbucciate e poi di avventure salmastre, di cartoline e interurbane, e ancora, più avanti, di un bacio. Chissà. E' San Giovanni, si dia inizio all'estate. 

lunedì 15 giugno 2015

Toc toc

 - Toc toc
 - Chi è?
- La Fata Smemorina.
 - (La Smemo?!  ….quella bella cicciotta…. mmmm…..vuoi vedere che è il mio giorno fortunato?!)
- Avanti avanti, Bella Fatina.  Posso offrirti due frittelle?
- Dunque, sarò anche venuta dritta nella tana del Lupo ma non ti credere. Chiariamo due cosette. Primo:  Bella Fatina tua sorella. Vedi di stare al tuo posto se no in un battibaleno ti trasformo in un topino.  Con paillettes e scarpine di cristallo. Secondo….
- Secondo?
- Eh va bè, mi verrà in mente.
- Urca Smemo, ma tu un po’ di pesce … fosforo omega 3… proprio no eh?!
- Fatti i fatti tuoi, Lupo.  E a proposito, parlavi  mica di frittelle?
- Mmm amnesia selettiva… avrà avuto un trauma?
- Ma cosa borbotti?  E non fai accomodare una signora? Ho un male ai piedi, tutta questa strada nel bosco…
- Bè, ci credo con quelle scarpe… è già tanto che non ne hai persa una.  Tieni, serviti,  ci vuoi un po’ di confettura di mele?
 - Mele?! Lupo, non sarà mica passata di qua....
- Ops, beccato.
- ‘Sto posto è diventato di moda.
- Eh mi son dato da fare. Un po’ di social marketing, un po’ di networking … al giorno d’oggi non puoi mica star qui ad aspettare che passi per caso una col cestino…  le risorse scarseggiano, la concorrenza è agguerrita, le bambine sempre più furrrbe….  mica dormono in piedi qui nel bosco….  ti faccio vedere una nuova app….
- Fermo fermo, intanto che mi ricordo.  Son venuta a chiederti aiuto. 
- Son tutt’orecchi.
- In effetti… che orecchie grandi che hai…
- Questa l’ho già sentita.  E comunque sarai bella te, guarda che sedere… Dai Smemo, non distrarti che se no non ci arriviamo in fondo.
- Screanzato! Dunque, dicevamo?
- Ussignur. Che volevi aiuto.
- Ah sì.   C’è la biondina che s’è messa dei grilli per la testa.
- Parlanti?
- Eccome.  Non sta mai zitta. Non ne vuole sapere del Principe. Dice che ce l’ha sempre nei piedi, che è uno zerbino,  senza palle, testa nella nuvole…  Insomma si è messa in testa che vuole uno concreto, affidabile.  Un lavoratore.  Hai presente quel maiale?
- Un maiale?!!
- Ma sì dai, come si chiama. Quei tre fratelli. Il grande, quello della casa di mattoni.  Potresti mica organizzare?
- Tu sei matta proprio, altro che  alzheimer…
- Dai Lupino, non farti pregare.  Tanto lo so che poi anche tu... questi giovani… (dove ho  messo la bacchetta ?) ah l’amore…. salagadula….
- Smemo che cavolo!! … ah Smemo… che bei cosciotti… senti ma … cosa fai te stasera?

martedì 9 giugno 2015

Ninna nanna

Piccoli gatti fanno il nido fra lunghi capelli. Il bugiardino recita una filastrocca per dormire, e potrebbe non essere una bugia. Servono gli occhiali, per vedere le parole. Erano stati dimenticati, in certi cassetti, in certe borse, in certe giornate piene. Ma certe sere le parole parlano chiaro, mentre si fa scuro e le terrazze rinfrescano.  Dormi bene, ci saranno giorni nuovi, ci saremo.