domenica 23 maggio 2010

Per scherzo, ma non troppo

Il guaio delle donne che non hanno la casa e la famiglia come priorità è che scelgono il loro uomo non tenendo in alcun conto l'attitudine ad occuparsi, appunto, della casa e della famiglia. Pertanto sovente si ritrovano con una casa e una famiglia e con un uomo al fianco che, assai probabilmente, si rivelerà inadatto ad occuparsene. Fregate, insomma.

sabato 15 maggio 2010

Note di piano

Pioveva e lui aveva il capo appoggiato al bracciolo e le gambe rannicchiate. C’erano troppe possibilità là fuori per prenderne seriamente in considerazione qualcuna. Così anche lei rimaneva dentro, rannicchiata, in un certo senso, anche se non nel senso fisico del reale. Ai margini, lontano, confusa come la massa dei suoi capelli quando piove, l’idea di riordinare cercava di richiamare la sua attenzione. Un lampeggiante giallo nella nebbia. Ma c’erano troppe cose in giro per prendere seriamente in considerazione l’idea di fare ordine. Così anche lei rimaneva in una specie di disordine, facendo finta di credere che spostare qualcosa da qui a lì fosse un reale progresso verso una improbabile meta. Già, una meta. Lei era una di quelle persone che credeva sempre che ci fosse una meta. Eppure, quando si era incamminata lungo la strada che attraversa lo spazio che divide il piacersi dall’amarsi, non si era accorta affatto di dove portasse. Né che fosse una strada a senso unico.

domenica 9 maggio 2010

Dolcemente ....

"Bisognerebbe sempre darle, le caramelle ai bambini. Perchè di quelli che erano grandi quando tu eri piccolo, adesso che sei grande ti ricordi le caramelle che ti davano, soprattutto. Le mou di paperina della zia A., le nougatine della nonna L., le baratti della zia R, quelle verdi di menta della signorina A., quelle rotonde di zucchero del dottor P, le quality street dello zio G, le rosse rossana della signora B, e via discorrendo. Ci potrei scrivere la mia autobiografia, una caramella via l'altra, dolcemente"


lunedì 3 maggio 2010

Rileggere

Come se avessi disegnato con le dita il contorno del mio viso riflesso nello specchio, ogni mattina, prima di uscire. Come se una sera, una qualunque, dopo la doccia, mi guardassi allo specchio e vedessi, intorno al mio viso, tutti quegli altri visi che ho disegnato, giorno dopo giorno. Tutti i miei ieri mattina in unico colpo d'occhio.