venerdì 31 marzo 2006

Questione di priorità

Ci sono cose che colpiscono per la loro assoluta incoerenza. Oggi alla stazione centrale di Milano venivano distributi volantini che illustravano la nuova grafica dei tabelloni degli orari ferroviari, sottolineandone il miglioramento. Trascurando il fatto che i suddetti tabelloni sono scritti in caratteri minuscoli, con il risultato che bisogna praticamente appoggiare il naso sul vetro della bacheca per avere il piacere di scoprire su quale binario sarebbe dovuto apparire il tuo treno (magari venti minuti fa, o ore fa, ma questa è un'altra storia), posso anche essere d’accordo sul fatto che sono stati fatti alcuni miglioramenti nel sistema di informazione tramite tabellone.


Ma mi sembra una solenne presa in giro che trenitalia pubblicizzi questo fondamentale intervento quando ci sono stazioni con il numero dei binari scritto a pennarello su fogli A4 appesi al muro con lo scotch, quando metà delle carrozze devono essere disinfestate dalle zecche e l’altra metà è ricoperta di lerciume, quando ogni venerdì si ripete l’odissea di viaggi in piedi stipati come bestiame su treni con la prenotazione obbligatoria (da notare che tutti i viaggiatori sono in regola, ma va di moda l’overbooking..).


Tra l’altro la domanda che sorge spontanea è “avranno pagato un consulente per rinnovare la grafica dei tabelloni? con quale denaro? quante ore di pulizia dei treni avrebbero pagato con i soldi spesi?”.


Ma soprattutto: come possiamo aspettarci quel minimo di efficienza e razionalità necessario per far funzionare con dignità  il sistema ferroviario di un paese da parte di una pseudo-azienda che non si rende neppure conto della amara comicità insita nel dare questo messaggio ai clienti? A proposito, e i ragazzini che distribuivano i volantini chi li avrà pagati?