martedì 26 aprile 2011

Sì, però


Sia fatta la tua volontà, però rendimi felice. Sia fatta la tua volontà, però proteggi i miei cari. Sia fatta la tua volontà, però fa che passi questo dolore. Sia fatta la tua volontà, però fammi trovare il pane sulla tavola. 
Sì, però la prossima volta il film lo scelgo io. Sì, però torna presto. Sì, però guido io. Sì però, abbi cura di me.
Neanche quest'anno, dentro al mio uovo di pasqua, ho trovato un sì, punto. E sì che mi ero impegnata.

domenica 17 aprile 2011

Elezioni


La conta dei capelli bianchi aveva dato esiti nefasti; la commissione si ritirò, dunque, per deliberare.
In aula per un po' ci fu silenzio, ma dopo mezzogiorno i convenuti iniziarono a rumoreggiare. Le ipotesi sulle nuove nomine non potevano più essere smorzate dalla patina di discrezione che aveva caratterizzato la mattina e che si era dissolta ai primi brontolii di stomaco.
Ingenuità e Ottimismo sarebbero senz'altro state deposte, forse Allegria avrebbe mantenuto il suo posto, Entusiasmo ben più difficilmente. Su questo i convenuti, sostanzialmente, concordavano. Su chi sarebbero stati i nuovi membri del  consiglio e, soprattutto, su chi avrebbe ottenuto la carica suprema, vi erano invece parecchie correnti di pensiero.
Quando suonò la campanella e la commissione riprese posto sugli scranni, furono in cinque a rassettare gli abiti e a prepararsi ad alzarsi in piedi: Prudenza, Disincanto, Diplomazia, Temperanza e Alterigia.
Saggezza rimase defilata, consapevole che, nonostante l'esito della conta, i tempi per lei ancora non erano maturi.
Il presidente della commissione tossicchiò nel microfono e in sala tornò il silenzio.
 

 

domenica 10 aprile 2011

All'erta


Un rumore, al di là della porta. Occhi aperti nel buio e guancia immobile sul cuscino. Se fosse un cane avrebbe la coda dritta e le orecchie tese, invece è una donna e secoli di evoluzione le hanno lasciato, come unico sbocco del picco di adrenalina, un fremito delle ciglia, un respiro trattenuto e un battito accelerato. Silenzio. Il respiro accanto a lei è profondo e regolare.  Forse ho sognato, si dice.  Forse è stato il rumore del sole che sorge, si dice. Deve essere quasi mattina. Un'altra mattina calda e assolata, un'altra prematura esplosione di foglie nuove e fiori. Attorno, appiccicata addosso come la coperta già troppo pesante, l'impossibilità di abbandonarsi e gioirne. La diffidenza all'erta come verso un uomo troppo bello e generoso.
 

domenica 3 aprile 2011

Chicchi di sole


No, non sassolini: oggi voglio lasciare chicchi di sole, su un sentiero di montagna. Poi spruzzi di stelle alpine ed echi di campanacci, che accompagnino la salita e alleggeriscano il cuore. Semplicemente.