domenica 26 agosto 2012

In viaggio

Certi genitori diventano genitori dopo averlo desiderato a lungo. Anche certi figli diventano figli dopo averlo desiderato a lungo.
Ci sono due fratelli, per esempio, che la settimana prossima diventeranno figli. Li immagino rientrare in macchina, stasera, verso il luogo che li ha accolti e in cui vivranno ancora per i prossimi sette giorni.  Li immagino mentre il buio incerto che succede al tramonto avvolgerà l’impressione lasciata nei loro occhi bambini da un uomo e da una donna che hanno risposto sì, quando un giudice ha chiesto loro: li volete? Li vogliamo.
Li immagino stringere i loro pelouches, questa sera, rientrando in macchina, li immagino chiedersi in un silenzio immenso: li vogliamo? Mentre sfumano fuori dal finestrino i ricordi di una cameretta intravista, di una tavola apparecchiata per quattro, di una bicicletta nell’angolo di un cortile, di un profumo che sfiora la guance, i capelli.
Mi chiedo se tutti i bimbi, durante quel viaggio, si stringono al collo della cicogna e cercano una risposta nei suoi occhi di vetro mentre si chiedono ‘sarò felice?’ E la immagino, la cicogna, che annuisce, dolcemente, mentre le ali perdono un battito, solo uno, poi la immagino riprendere il  volo, contegnosa, rasente l’autostrada.

sabato 11 agosto 2012

Nello spogliatoio delle femmine

-  Nonnaaa?
- …..
- Noonnaaa??  …. NOOONNAAAA?!!!
La nonna si precipita fuori dal box doccia, con i capelli insaponati e rischiando lo scivolone e l’osso sacro.
- Cos’è successo??
- Ho detto… - mescolino e voce incrinata – ho detto… delle bugie… -
- Delle bugie? A chi? –
- A me. Parlavo da sola. –
- Ah bè.  Erano molte? –
Annuisce, mesta: - tantissime -
Benedetto approccio quantitativo di certe nonne! Non so quale insana buona educazione mi abbia trattenuto dal chiedere: - erano belle? -

domenica 5 agosto 2012

Click Books

C'è una cosa che non avevo messo in conto, nella stima del prezzo da pagare per godere degli innegabili vantaggi del mondo e-books. Avevo valutato le cose più ovvie: ad esempio la sensazione di povertà sensoriale causata dal maneggiare sempre lo stesso oggetto, con la medesima consistenza tattile e un odore sempre uguale. Cosi ovvio che avevo date per scontate sessioni esplorative in libreria, con il naso fra le pagine e i polpastrelli all'erta. Avevo messo in preventivo anche la mancata corrispondenza fra l'avanzare della storia, la progressiva familiarità coi personaggi e lo spostamento di spessore dalla mano destra alla sinistra, così come ero consapevole di quanto mi sarebbe mancata la differenza fra leggere un libro nuovo e rileggere un libro già letto, con le sue pieghe e le pagine che han preso luce e quelle che son state più volte accarezzate. Sapevo che aprire un libro intonso e ritrovare un vecchio libro sarebbe stato assurdamente la stessa cosa: anche se avessi letto la stessa pagina centinaia di volte, per anni, si sarebbe aperta sempre allo stesso modo. Lo sapevo.  Ma una cosa che proprio non avevo messo in conto é la sensazione di spaesamento che avrei provato una volta finito il libro. Lo smarrimento che mi avrebbe causato non poter scrivere a matita - leggero- il mio nome sulla prima pagina, pensando 'a chi potrà piacere?'. Decidere a chi prestarlo. Tenerlo per qualche giorno sulla mensolina dell'ingresso in attesa dell'occasione per consegnarlo alla persona prescelta. Un e-book quando è finito è finito. Un click per spostarlo nella cartella 'letti' e in un secondo é fatta. Come amici che partono senza saluti perché tanto ad ogni momento puoi richiamarli sullo schermo con un click. Non avevo idea che mi sarebbe mancato salutare i libri con un abbraccio e sospingerli dolcemente verso il prossimo lettore.