domenica 12 dicembre 2021

Cara Santa Lucia

Cara Santa Lucia, Asino bello,

quest'anno la mia letterina l'ho pensata spingendo gli sci da fondo di buona lena, in mezzo a un bosco farcito di neve e di pensieri buoni.

Eh già Asino, quest'anno le scarpette non le ho lucidate. Avevo anche pensato di imbastire qualche scusa, che me lo immaginavo che avresti fatto l'obiezione (!) ma a te proprio non la posso raccontare ... 

Quindi no, mi ha dato troppo gusto vederle finalmente impolverate per aver voglia di tirarle a lucido, queste scarpette (per non parlare di questi miei bei scarponi sporchi di neve e di aghi di pino .... e lo so che voi due sapete cosa vuol dire,  a me non la raccontate!) 

E allora, Asino caro, Santa Lucia mia bella, mentre scivolavo sulla neve pensavo a questa letterina che vi avrei scritto e guardavo il cielo che da azzurro diventava blu e (ve lo dico senza peli sulla lingua eh?!) a me veniva in mente tutt'altro che l'esame di coscienza.

Sì lo so che ve lo dovrei dire che non sono stata molto buona, anche se ho provato, e che ci proverò di nuovo, ancora ancora, e un po' -se mi aiutate-  forse ci riuscirò pure, ma troppo poco, e poi riproverò e ancora e ancora e via discorrendo. 

Ma questo voi lo sapete già. Sono 50 anni che va avanti in questo modo.

Quindi oggi, invece di ripassare la manfrina, giravo coi pensieri intorno a questa idea che mi è venuta l'altra sera, mentre eravamo accomodati tutti belli in quel palco di velluto a farci avvolgere dalla musica e dal nostro stare insieme. 

Questa idea che non è vero che gli anni passano. Gli anni arrivano e poi restano.

Li sentivo tutti, l'altra sera, mentre eravamo lì insieme. Erano intrecciati come le dita delle mie mani, come le note che riempivano le nostre orecchie (e mica solo). 

C'erano i sei anni con le corse a piedi nudi la mattina appena sveglia ("è arrivata Santa Lucia!) e i dodici con le cuffiette del walkman, c'erano i diciotto con la mia grande treccia da sera e i ventinove e i trentadue, con quella bella prima vera ruga, e i quarantaquattro tutti in fila col loro bel resto di due, che facevano una briscola con gli 8 e la loro prima macchina fotografica (finta) a tracolla. 

Se chiudo gli occhi li sento tutti, sul mio viso, nei miei piedi.  E non vi dico quanto (e dove!) li ho sentiti tutti oggi, a spingerli su per la salita con gli sci a lisca di pesce!

E quindi, caro Asino, cara Santa Lucia, io oggi invece di lucidare le scarpette ho sporcato gli scarponi  e invece di mescolare zucchero e farina ho mescolato ben ben tutti questi 50 anni che non son passati affatto. 

E i biscotti?

Asino ti dico un segreto, prima di partire ho arraffato un pacchettino ... vi aspetto, stanotte,  venite a scaldarvi, ci saremo tutte e 50, con i nostri grazie  ...