Le ho trovate sparse negli angoli più disparati. Impolverate, sgualcite, stanche di scappare a nascondersi al suono dei miei passi. Le parole per questo momento. Non riuscivano proprio a stare vicine le une alle altre. Impossibilitate fisicamente come magneti con la stessa polarità. Sono stata costretta ad infilarle con l’ago ad una ad una finchè non hanno preso la forma di una recalcitrante improbabile collana. Emozioni l’una contro l’altra. Due oceani che stridono. Impresentabile. Impronunciabile. Ho rinunciato. Sono uscita su questo mio terrazzo nuovo, una mattina che il cielo era grigio, caldo e disordinato, e le ho liberate. Ho chiesto ad una sola di rimanere, una qualunque, decidessero loro. E’ rimasta Tenerezza. Le altre hanno preso la via delle montagne e non si sono voltate indietro.
Ho buttato il filo della collana rimasto nudo e ho sostituito le parole con un portachiavi morbido e buffo e un grande mazzo di rose gialle.