I ricordi mi sono venuti incontro appena varcato il
cancello, numerosi come i sassolini del viale di ghiaia. E’ un luogo della mia
infanzia, questo giardino vestito a festa, con gli alberi secolari a fare ombra
ai tavoli elegantemente apparecchiati e bambine che si rincorrono nell’erba,
fra l’incurante e il fiero dei loro abitini chiari e dei fiocchi e dei
sandalini nuovi.
E’ socchiusa la porta di casa, sull’atrio ombroso dai grandi
muri freschi. Alle pareti, le foto color seppia dei bisnonni da giovani han
fatto posto a lauree e matrimoni, a generi e nipoti, e si preparano ad
accogliere i parenti nuovi di Milano.
E’ tutto pronto? È tutto in ordine? - sembrano sussurrare i bisnonni dalle foto - Allora
svelti, in chiesa, che il parroco sarà già arrivato.
Stanno arrivando, i parenti da Milano, un incidente, il
traffico, la coda, spiega la nonna al parroco che attende sulla soglia della
cappella di famiglia, mentre la madrina distribuisce ventagli e i genitori
aggiustano la lunga veste da battesimo e la coroncina di fiori e una carezza
sulle guance di seta della festeggiata addormentata.
Ma è un prete di campagna lui, guarda poco l’orologio ed è
abituato a pazientare. E poi intanto, magari, ne approfitta per ripassare il
rito, che alla sua età lo sa, che qualche volta perde il filo. A proposito,
com’è che si chiama la bambina? E tutti in coro, di nuovo: ‘Virginia!’.
Ma lui intanto sta già pensando ‘speriamo che si apra
l’ampolla dell’olio benedetto, che l’ultima volta mi ha fatto tribolare’. Ed
infatti, anche stavolta, pare proprio non volersi aprire: zii, nonni e cugini,
tutti a tentare di svitare il tappo. Fammi provare. Non c’è uno schiaccianoci?
Perfino il cameriere col grembiule ad un certo punto fa il suo ingresso,
brandendo un cavatappi. Per l’amor del cielo non me la bucate, eh?
Intanto i mazzi di peonie bianche e rosa spandono il loro
profumo, e fra un sorriso e una preghiera Virginia viene battezzata, con tutti
i crismi e con tanto amore.
Poi gli abiti colorati si riversano sul prato e i calici
vengono distribuiti e la festa si dispiega lieta: all’ombra degli alberi
secolari gli zii e i cugini, e le nonne e le bisnonne, tessono una volta ancora la trama della
famiglia, scambiandosi il filo dei ricordi e dei progetti ‘ti ricordi l’estate in cui abbiamo fatto
naufragio?’ e poi: ‘sarà maschio o
femmina?’ - sfiorando una pancia con un dito.
Prima dei saluti, le bambine vestite di lino - sorvegliate dal
bassotto fedele - libereranno da carta e fiocchi il regalo per Virginia: la casa
delle bambole che ritroverà, estate dopo estate, nella casa dei nonni. E tutti intorno, sospireremo. Perché lo
sappiamo che non c’è regalo più bello di una casa dei nonni da ritrovare, ad
ogni estate, ad ogni festa, una casa dove ogni sassolino è un ricordo e dove
potresti anche trovare, chissà, rovistando nei cassetti in un pomeriggio afoso,
mentre mamma e papà riposano al piano di sopra e le api ronzano in giardino,
una scatola bianca e rosa con il tuo nome ricamato sopra. L’ha fatta la nonna,
per il tuo battesimo. Davvero? Sì, l’abbiamo festeggiato qua. Vi ricordate?
C’era l’olio santo che non si apriva….