sabato 28 aprile 2007

Terapia di primavera

Spegni il pc. Togliti i capelli dalla faccia. Esci in giardino o sul terrazzo. Infila un paio di guanti e inginocchiati. Metti le mani nella terra, rivoltala, dalle aria. Sentila diventare soffice sotto alle tue dita. Togli quel guscio di noce bucato dalla gazza. Ora prendi in mano le piantine, tienile sul palmo con delicatezza, stai attento a non ferire le radici. Adagiale nella terrà smossa, ricoprile con cura.


erbaSe vuoi metti un po’ di musica, ma una musica facile facile. Magari qualcosa che ascoltavi tanti anni fa. Oppure chiama qualcuno a farti compagnia, ma qualcuno con cui stai bene anche in silenzio.


Ascolta il calore del sole che cresce sulle tue spalle chine. Accosta i colori, mescola i profumi. Spargi i semi generosamente e lascia che il sudore ti lavi la fronte.  Poi bagna le piante nuove.  Sii tu, per questa volta, pioggia che rinfresca e disseta.


Prendi le cesoie e infila le mani fra le foglie nuove della vecchia siepe. Taglia, sfronda, alleggerisci. Togli il secco che ha lasciato l’inverno. Solleva, libera.


Apri un varco, perché la brezza soffi.  

Catena

Rispondo a questa catena, ma solo perchè chi mi ha invitato non merita un rifiuto...!



1-  Se foste un vizio quale sareste? Senz’altro la gola


2-  Se foste una malattia? Orticaria
3-  Se foste un’infermità?
Questa non mi viene


4- Se foste una causa di decesso? Questa sì: Asfissia


5-  Se foste un microbo? Ciclomegalovirus


6-  Se foste una zoccoletta? Che parole. E chi ha detto che non lo sia…


7-  Se foste un dittatore? Impossibile, ho zero carisma
8-  Se foste una cantante? 
Patty, di Tuck & Patty


9- Preferireste stare con qualcuno/a che scopa bene, ma è infedele o con qualcuno/a che scopa male, ma è fedele? Bene o male sono concetti piuttosto relativi
10-  Preferireste qualcuno/a che scopi bene, ma sia brutto/a o che scopi male, ma sia bello/a?
Idem come sopra.


11-   Preferireste che il vostro partner vi lasci per un uomo o per una donna? Se mi lascia ... chissenefrega!


12-   Preferireste essere accarezzato/a da qualcuno/a che vi ripugna o battuto da qualcuno/a che vi piace? Ma chi se l’è inventata questa catena??
13-  Preferireste che il vostro partner vada a letto con un’altra persona pensando a voi oppure che vada a letto con voi pensando a un’altra persona?
Sono piuttosto egocentrica, traete voi le conclusioni


14-   Preferireste guardare il vostro partner che fa l’amore con un’altra persona o fare l’amore con un’altra persona mentre il vostro partner vi guarda?  Ma non si potrebbe fare che ognuno si fa i cavoli suoi?


15-   Baciare significa tradire? Oh yeees
16-  Succhiare significa tradire?
Ma dai!


17-  Con uno sconosciuto o una sconosciuta preferite fare l’amore prima o dopo essere andati al ristorante? Ma non era che dagli sconosciuti  non si poteva accettare neanche una caramella? Figuriamoci il ristorante…
18-  Preferireste andare a letto con un uomo che ha un corpo di donna o con una donna che ha un corpo di uomo?
Tutto il corpo?
19-   Se preferite le donne: preferireste andare a letto con un uomo molto bello o con una donna molto brutta? (MA MOLTO BRUTTA):


20-  Se preferite gli uomini: preferireste andare a letto con una donna molto bella o con un uomo molto brutto (MA MOLTO BRUTTO).  Ehi, ma mica si è obbligati eh?

lunedì 23 aprile 2007

Guizzo's: chi ha paura di un telefilm?

- Un cappuccino, per favore. Tu cosa prendi? -


- Caffè macchiato. Caldo. Con un po’ di cacao. -


- Guarda qua che roba. Sui giornali non c’è più una notizia decente. Fanno solo propaganda. -


- Già finiremo come in Guizzo’s: chi si azzarda a dire le cose come stanno subito in manette.


L’hai visto ieri sera? -


- E chi se lo perde, in casa mia non si può fiatare quando c’è Guizzo’s. Non si guarda più nient’altro. -


- E’ successo un bel casino eh? Chi se lo aspettava. Quando sembrava tutto ormai scontato, quando tutti avremmo scommesso sul solito finale, ecco che si incasina di nuovo tutto. -


- Ma tu l’avevi capito che il tenente Alreadything stava indagando sul dipartimento di polizia?  -


- Io il dubbio l’ho avuto  quando c’è stata la scena dell’incontro con Tony Guizzo, il mafioso.


Bello vero quell’episodio? C’erano quei colori smorzati a Central Park e il tenente aveva quel modo di camminare strascinato che faceva venire malinconia solo a guardarlo.


- Sì ma a me ha fatto impazzire il mafioso, quando gli ha consegnato quella grossa busta rigonfia con un gesto così fiero che avresti detto che si aspettava di essere abbracciato.-


- L’avrei abbracciato io. Mi piace un sacco Tony Guizzo. E’ proprio il mio tipo. -


- Che scema. Molto meglio il frate, l’hai visto che bello quando sale sul taxi nero all’aeroporto di Londra travestito da investigatore in borghese?-


- Ma cos’hai capito? Non è veramente un frate. E’ un investigatore travestito da frate travestito da investigatore in borghese.-


- Eh? -


- Lascia perdere va. Comunque la scena più bella di ieri sera è stata quando il giocatore di basket ha incontrato di nuovo la bionda bellissima che aveva fotografato per sbaglio quando erano  New York. -


- Sì. C’era quella nebbiolina argentata sul Tamigi che poteva essere un’ora qualsiasi di un giorno qualsiasi di una stagione qualsiasi. Poteva essere un sogno. Hai visto? Si sono salutati come se si fossero dati appuntamento. Ma per me è stato un caso. Mica si erano mai parlati prima, no? -


- Sì infatti. E poi se no perché lui si sarebbe girato con quella faccia, come a dire datemi un pizzicotto, ditemi che non è un sogno. Va bè che in effetti lui a New York c’è stato un periodo che non si sapeva dove fosse. Dici che è implicato nelle indagini? -


- Ma quali indagini? Dai che è tardissimo. Mangia quella brioche. Ti pare che facciamo tardi in ufficio per star qui a parlare di un telefilm? -


 

sabato 14 aprile 2007

Storia di un altro ex blog


Questa è la storia di un altro ex blog: il mio.


Ho tenuto un blog sulla piattaforma de La Stampa Web finchè non mi hanno oscurato, in seguito alla pubblicazione di alcuni post. Nel pieno rispetto della decisione della Redazione de La Stampa Web, non mi trovo però d'accordo con questa scelta che non trovo coerente con i criteri di libertà di espressione.


Per chi volesse farsi un'idea dell'accaduto, che trovo piuttosto grave, pubblico di seguito i post in questione.


Mi farebbe piacere che chi legge lasciasse un segno della propria opinione in merito, sia che sia d'accordo con me sia che, invece, condivida la scelta de La Stampa.


Marco Giacosa: perché?


 


E’ stato oscurato il blog di Marco Giacosa. Molti altri blogger ne hanno parlato, riassumendo in modo sintetico ed esaustivo (a mio parere) i termini della vicenda: non aggiungo altre parole sull’accaduto perché sarebbero ridondanti.


www.bizblog.blog.lastampa.it; www.montgolfier.blog.lastampa.it; www.ilguizzo.blog.lastampa.it; www.dragor.blog.lastampa.it; www.marieagnes.blog.lastampa.it; www.circolinocinghios.blog.lastampa.it; www.interlegere.blog.lastampa.it (ed altri ancora si stanno aggiungendo...).


Quello che ci tengo a ribadire in questo spazio è che a mio parere Marco Giacosa non ha infranto alcuna regola, ha espresso le sue opinioni in modo accettabile, ha riportato fatti e ipotesi in modo trasparente e corretto. Per questo non trovo ammissibile che il suo blog venga oscurato. Per questo cercherò anche io un'altra casa se queste sono le regole di quella che mi ha ospitato fino ad ora.


 


 Per dovere di cronaca, per amor di parola


 


Sono successe molte cose in questi giorni, riassunte benissimo da tanti blogger che sono ospitati su questa piattaforma.


Ne cito solo alcuni: kincob; maxgiordani; rumore bianco; rottasudovest; serendipity, altri sono stati citati in un mio precedente post (qui), altri ancora sono rintracciabili attraverso i link che compaiono nei blog che ho già segnalato.


Per parte mia ho fatto una scelta, l’ho dichiarata, ho cercato di spiegarne concisamente e chiaramente le ragioni. Mi è stato chiesto di tornare sui miei passi, non esattamente in modo gentile, ma non è il caso di fare questioni su modi o toni, al momento ci sono cose più importanti su cui soffermarsi. Ad esempio i fatti. Il fatto è che non sono tornata sui miei passi. Il fatto è che i blog Marco Giacosa, Dialoghi Intorno al mio ombelico e Interlegere sono “sospesi”. Io apro e chiudo il mio blog appena posso. E non lo nascondo, ogni volta incrocio le dita perché spero di trovarlo ancora lì. E’ nel pieno diritto della Redazione sospendere chi vuole: loro sono i padroni di casa e noi gli ospiti. Ma da padroni di casa accorti quali sono credo sappiano bene che non è facile far sentire i propri ospiti a loro agio, e che ogni gesto contribuisce a creare o a distruggere un clima, un'atmosfera. I vicini già ne parlano. Certo i vicini sono sempre pronti a spettegolare, non ci vuole niente a montare un caso su un’inezia. Ma di nuovo, tutto contribuisce a creare un clima, un’atmosfera.


C’erano modi più eleganti per risolvere la questione, da qualsiasi punto di vista la vogliamo guardare. Se così non fosse non ci sarebbe ragione di tanto dibattere. Questo è un fatto.


Forse qualcuno si sta chiedendo, ma se questo clima, quest’atmosfera non ti piace più, perché non te ne sei già andata? Anzi, tutto porta a pensare che tu qui non sia più gradita, perché non fai il bel gesto e non te vai prima che ti buttino fuori?


Già, me lo sto chiedendo anche io. Forse è solo perché in questa casa ci sono stata bene. Forse è perché non mi piace andarmene senza aver finito di dire quello che ho da dire. Per dovere di cronaca, o per amor di parola.


 


La mia idea


 


“Le idee, una volta espresse e dunque sottoposte alla pressione di un pubblico, diventano oggetti artificiali privi di un reale rapporto con la loro origine. Gli uomini le affinano con un tale ingegno da renderle micidiali. Col tempo scoprono di poterle usare come armi. Non ci pensano su un attimo. E sparano.”


(A.Baricco, City)


La mia idea è che oscurare i blog Marco Giacosa, Interlegere e Dialoghi Intorno al mio Ombelico non sia stata una buona idea.


La mia idea è che non sia una buona idea ignorare le richieste di spiegazioni che stanno giungendo da più parti alla Redazione.


La mia idea è che è un peccato che le idee diventino armi, ma armi o non armi non è mai una buona idea impedire alle idee di esprimersi.



Oltre a questi post ho pubblicato la lettera di Marco Giacosa che trovate qui http://www.prishilla.splinder.com/post/11718441/Storia+di+un+ex+blog 


 Grazie per la vostra attenzione e per i commenti che vorrete lasciare


Prishilla


 


 

martedì 10 aprile 2007

Storia di un ex blog

Marco Giacosa aveva un blog su La Stampa Web. Tempo fa ha partecipato ad un concorso indetto dal quotidiano LaStampa, sul quale ha successivamente evidenziato circostanze poco chiare che hanno fatto sospettare la presenza di irregolarità. Marco GIacosa ha fatto domande sul suo blog, ha riportato fatti, ipotizzato collegamenti, chiesto risposte. Invece il suo blog è stato oscurato,


Per questo pubblico volentieri questa lettera che ho ricevuto da Marco pochi giorni fa:


"E così è arrivata Censura, la madre di tutte le porcherie, a metter fine a
giorni di insistenti richieste di informazioni in merito a strane coincidenze al
Concorso Bravo Bravissimo de La Stampa.
Ho iniziato per scherzo, inserendo i nomi dei vincitori degli stage presso le
redazioni dei giornali (attenzione: questi erano decisi a INSIDACABILE GIUDIZIO
DELLA GIURIA, come da regolamento, senza i voti di lettori che hanno invece
contribuito a formare una rosa di cinque candidati tra cui la giuria ha scelto i
vincitori dei beni materiali, auto e libri) e riscontrando - davvero - strane
coincidenze. Le riassumo qui, ad uso di chi non sa nulla della vicenda, vicenda
che ho condotto sempre con estrema correttezza, informando gli interessati dello
spazio che stavo riservando loro sul mio blog.

1 - E' un caso che Andrea Mascarino e Emanuela Locci siano colleghi nonché unici
lavoratori alla società di grafica "Grafando" (www.grafando.it) che ha come
clienti, tra gli altri, il Toroc e la Privincia di Torino?
2 - E' un caso che due dei sei vincitori portino i cognomi Bruzzone e Mascarino,
ovvero sono forse parenti della giornalista de La Stampa Maria Grazia Bruzzone e
dei giornalisti Brunella Mascarino e del defunto Ezio Mascarino (mi scuso per
l'imprecisione precedente, ignoravo fosse deceduto)?
3 - E' un caso che il vincitore Andrea Doto provenga da Sommariva Bosco come il
più noto Angelo Doto (www.angelodoto.it) che ha, tra le referenze, quelle di
Gian Franco Bianco, noto giornalista RAI di Torino?
4 - Perché tale Ave Massenz ha partecipato (e perso) al concorso scrivendo dal
server de La Stampa, come da prove prodotte, sebbene al concorso, da
regolamento, fossero esclusi dipendenti dell'Editrice La Stampa e i loro
famigliari?

Queste le macro questioni sulle quali ho tentato di andare a fondo. Non ho
diffamato nessuno: ho semplicemente utilizzato il modus operandi giornalistico,
quello ovvero che rende vero il verosimile e probabile il possibile, quello che
usa anche l'arma dell'ironia, quello che insinua per ottenere smentita.

Smentita che non è mai arrivata. L'unica persona che mi ha risposto, negando
ogni mia insinuazione, è stata Emanuela Locci.
Il signor Massimo Gramellini, presidente della giuria, ha fornito una risposta
che mi ha convinto della sua estraneità ai fatti, e mi ha chiesto di esser
tenuto fuori, cosa che ho, correttamente, fatto.
Il signor Ferrua, giornalista de La Stampa e membro "operativo" della giuria,
sollecitato a rispondere a una mia prima mail, ha riferito di avere intrapreso
indagini.
Il signor Andrea Mascarino non ha mai risposto.
Dalla mail
info@... non ho avuto risposta.
Dalla mail
ave.massenz@... non ho avuto risposta.

A margine della questione e da essa indipendente, aiutato da alcuni conoscenti
virtuali della medesima piattaforma, abbiamo scoperto il comportamento
moralmente discutibile nei nostri confronti della Signora Marina Palumbo alias
Lacerba, blogger anch'ella, la quale ha dichiarato che la signora Ave Massenz fa
- o farebbe - la segretaria al palazzo de La Stampa (nonché promosso prodotti
commerciali griffati La Stampa, sotto le mentite spoglie del suo blog, ma
tant'è).

Dopodiché, alle 19.02 di ieri, è arrivata Censura.

Questa, in sintesi, la cronaca di una settimana di domande.
Era sufficiente una smentita da parte degli interessati. L'avrei pubblicata,
avrei fatto pubblica ammenda.
Hanno preferito oscurarmi."


Marco Giacosa


Per ulteriori informazioni sulla vicenda


http://bizblog.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/2007/04/oscurate_giacos.html


http://montgolfier.blog.lastampa.it/montgolfier/2007/04/voglio_marco_in.html


http://ilguizzo.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/2007/04/giacosa_imbavag.html


http://dragor.blog.lastampa.it/journal_intime/2007/04/marco_giacosa.html


http://marieagnees.blog.lastampa.it/dialoghi_intorno_al_mio_o/2007/04/marco_giacosa_q.html


http://circolinocinghios.blog.lastampa.it/il_circolino_dei_cinghios/2007/04/siamo_tutti_gia.html


http://cattivamaestra.blog.lastampa.it/cattivamaestra/2007/04/siamo_tutti_gia.html


http://interlegere.blog.lastampa.it/interlegere/2007/04/articolo_21.html


http://kincob.blog.lastampa.it/kincob/2007/04/siamo_tutti_con_3.html


http://maxgiordani.blog.lastampa.it/mxgiordani/2007/04/questo_blog_si__1.html


http://caterpillar.blog.lastampa.it/caterpillar/2007/04/censura.html


http://esulipensieri.blog.kataweb.it


http://www.profetanudo.splinder.com/


 

mercoledì 4 aprile 2007

Implacabile moviola

E’ un lunedì mattina di quelli incerti, in cui il confine fra nuvolo e sereno potrebbe essere una questione di opinioni. Sempre che sia possibile trovare, fra le persone in attesa sul binario 3, qualcuno interessato a fornire un’opinione al riguardo.


E’ una stazione di quelle che potrebbero essere ovunque, con la sua equa dose di sporcizia e di pendolari, con il suo altoparlante che annuncia i cinque minuti di ritardo senza i quali non sarebbe neppure lunedì.


L’altoparlante annuncia anche che il treno per Bologna arriva e parte dal binario 4. Come tutti i lunedì faccio fare un po’ di riscaldamento ai neuroni chiedendomi come diavolo farebbe ad arrivare al binario 4 e a partire dal binario 1.


E’  in quel momento che lei scende dal marciapiede del quarto binario e inizia ad attraversare. Ha un viso levigato e rotondo, olivastro, il naso e gli occhi sono solo accennati. Sembra il bozzetto di una statuina di terracotta che qualcuno ha rivestito di stracci. Trascina due grosse sporte da cui sporge qualche foglia di sedano e la manica ingrigita di un maglione.


Le due ciabatte senza più colore si muovono lentissime una dopo l’altra. Il fischio del treno per Bologna non le fa affrettare il passo. Non le fa neppure alzare gli occhi. Non li fa alzare a nessuno dei tanti viaggiatori che affollano i marciapiedi. C’è chi gli occhi li ha già dentro al giornale e chi li ha ancora persi nel sonno, c’è chi ha occhi solo per il tabellone degli arrivi e chi cerca un fazzoletto nella borsetta. Un ragazzo col piumino rosso e il pc a tracolla muove le braccia verso il treno in arrivo. Lento. Costante. Serio. Silente. Il treno inizia la frenata. Un sibilo lieve. Dolce. La donna trascina sé stessa e le sue sporte. Curva. China. Sola. Il ragazzo col piumino rosso fa mulinare le braccia. Il treno accentua la frenata. Il sibilo si fa aspro. Le ruote stridono. Il muso stolido e sporco della locomotiva si ferma a un paio di metri dalla mendicante che ancora non ha alzato gli occhi, non ha cambiato in alcun modo il ritmo del suo passo. Il ragazzo col piumino rosso lascia cadere le braccia lungo i fianchi. Nessuno si affaccia dalla locomotiva. La donna raggiunge il marciapiede del terzo binario e sempre senza alzare gli occhi appoggia le sporte e faticosamente sale il gradino. Da sola.



Riguardando questa moviola implacabile mi chiedo: perché volendo morire un essere umano trascinerebbe con sé le sue sporte malconce? E poi: foss’anche per non rimanere impelagati negli accertamenti burocratici di un incidente ferroviario o di un decesso, perché nessuno si è mosso, nessuno ha gridato? Solo quel giovane col piumino rosso che sventolava le sue lunghe braccia in segno di pericolo. O in segno di resa?