giovedì 29 dicembre 2011

Welcome Home

Eccomi qui, nella mia nuova casa. Trasloco completato grazie ad un fantastico servizio proposto da Marco, che ha avuto un'idea strepitosa e che ha dimostrato una serietà, un'affidabilità e una disponibilità davvero non comuni. Al costo di una pizza.
Così il trasloco é stato fatto mentre io mi godevo un pomeriggio di shopping. Sono tornata e ho trovato tutto fatto, la mia nuova casa in ordine, coi maglioni già impilati nell'armadio e i piatti lavati e impilati nella credenza. Neanche una tazzina scheggiata, nessun segno sul muro e l'aspirapolvere già passato. Non mi é rimasto che prepararmi il te, allungare le gambe sul divano e guardare questo nuovo panorama che si vede dalla finestra.


Grazie Marco!

domenica 25 dicembre 2011

La Vigilia dalla Zia P.


La vigilia dalla zia P. iniziava con il profumo della pasta al forno e con l’abbraccio stritolante dello zio G.

C’era uno scintillio che partiva dall’albero di Natale dell’ingresso e si diramava per tutta la casa:  nei bicchieri per l’aperitivo, ordinatamente disposti sul vassoio in salotto, nel presepe con il pane, nel letto matrimoniale sommerso dai nostri cappotti, dalle borsette e dai colletti di pelo. Si adagiava sul pianoforte nero e sui suoi tasti, in attesa della tradizionale suonatina, si arrampicava nel filo argentato che decorava il cartellone di Natale: la sorpresa che tutti aspettavamo e che lo zio preparava di nascosto sui tavoli da disegno dello studio, dopo aver iniziato ad idearlo fin dall’estate, raccogliendo fotografie, poesie, immagini e pensieri.

Continuava, lo scintillio, portato in giro dalle mie ballerine di vernice, mentre tutti gli ospiti arrivavano e si scambiavano i baci e gli auguri e i bicchieri con le bollicine. Si fermava, lo scintillio, solo davanti alla porta del guardaroba, per l’occasione trasformato nel deposito di Babbo Natale: una porta alta e scura, piena di promesse segrete.

Riprendeva, lo scintillio, nella tavola apparecchiata, nei fiocchi dei cadeau per le signore, nei segnaposti in cui curiosavo alla ricerca del mio nome, nelle posate lucide e nelle caraffe, e poi risplendeva, nella fiamma fremente delle candele del centrotavola, quando la luce si spegneva e noi eravamo tutti lì, in piedi, vicini, a recitare l’Ave Maria, mentre la pasta al forno finiva di dorare.
 

domenica 18 dicembre 2011

Un Natale Bianco

Quest’anno ho voglia di un Natale da sussurrare, di strade buie e di candele, di nonni e di piatti antichi, di pochi regali e molti bigliettini. Ho voglia di un Natale stretto in una sciarpa fatta a mano, di scarponcini sporchi di pioggia e neve, che abbiano fatto tanta strada. Ho voglia di un albero da annusare e di un presepe che mi faccia venire in mente una preghiera, una di quelle che credevo di aver dimenticato.    

Quest’anno ho voglia di un Natale bianco, fatto di due soli ingredienti. Come gli spumini che ho appena sfornato.
 

domenica 11 dicembre 2011

Cambio di stagione


Avevo chiuso certe paure nell'armadio ma per far posto a qualche scheletro sono stata costretta a tirarle fuori.
 
Così si può dire che è stato grazie agli scheletri che han dovuto trovar posto nel mio armadio che ho scoperto che certe paure non son poi cosi brutte come le ricordavo, come certi maglioni relegati per anni nell'ultimo scaffale che poi, rivisti addosso, non son neanche male.