Essere zii è la cosa più strana del mondo. Una cosa che ad un certo punto diventi in modo del tutto indipendente dalla tua volontà e dal tuo controllo. Non hai fatto nulla, ma proprio nulla. Non hai sudato, non hai studiato. Non hai chiesto, non hai bussato. Non hai cercato, non hai covato. Non hai seminato e neppure soffiato. Non hai fatto nulla eppure ad un certo punto lo diventi e, per esempio, hai la possibilità di raccontare fiabe e cantare le più sciocche canzoni e riempire la porta del frigo di disegni. Di insegnare parole. Di colorare mezz'ore. Di spegnere pochissime candeline. Se vuoi. Perchè la cosa più strana è che non ci sono regole, nè scritte nè parlate e neppure solo pensate: puoi giocare a questo gioco come vuoi. Puoi giocare. Se vuoi. Se non è un regalo questo....
Le adoro queste tenerezze che riesci a scrivere, e un pò t'invidio (con affetto, s'intende). E' come aprire un barattolo di gelatine colorate e tuffarcisi dentro......
RispondiEliminaPuntoG
oh .g, io e te fra biscotti e gelatine .... finirà che dovremo metterci a dieta!!
EliminaLa libertà educativa che concede la ziitudine (?) è impagabile, seconda solo alla nonnitudine. Niente obblighi da rispettare o imporre, ci si relaziona in modo rilassato e divertito/divertente, con la leggerezza di una vacanza prolungata. Un vero regalo della vita.
RispondiEliminaPim
esatto. e la nonnitudine, poco o tanto, bisogna guadagnarsela: la ziitudine invece è solo un gran colpo di fortuna!
EliminaGià...e qualche volta ti chiedi pure se non è una sorta di "condizione perfetta", la ziitudine ;)
RispondiEliminala è, la è!! ;-)
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