Suonava il clacson appena prima dell’ultima curva. Due colpi
ravvicinati, ogni sera. Noi lasciavamo i giochi e gli correvamo incontro,
facendo a gara e strillando ‘c’è il nonno’.
Quando imboccava il cancello e iniziava la salita si sentiva
il rumore della ghiaia sotto alle ruote e noi eravamo pronti in fila al limite
del cortile. Si fermava piano piano e a turno ci faceva salire sulle sue
ginocchia, ci lasciava tenere il volante mentre scivolava lentamente nel garage
e potevamo dare anche noi il nostro colpetto di clacson.
Poi lui andava in cucina dove lei si affaccendava ai
fornelli, ma si vedeva che si era aggiustata i capelli ed il grembiule, e le brillavano gli
occhi quando lui, abbracciandola, scoperchiava le pentole e faceva mmmmh.
Mentre lui andava a togliersi il vestito dell’ufficio lei si
affacciava alla porta finestra e ci chiamava: ‘a lavarsi le maniii’. Certe
sere, prima di andare a rubarci la saponetta tutti e quattro intorno al
lavandino del bagno grande, ci fermavamo un attimo a guardare il sole che tramontava,
le nuvole all’orizzonte.
Oggi, tutte le nuvole hanno i baffi.
Sembra di immaginarsela davanti agli occhi questa scena. Avevate i "costumini"? E i sandali con i buchi? Con i piedi abbronzati a chiazze?
RispondiEliminaE loro, i nonni, quanto erano felici di avervi lì?
Di solito avevamo i jeans tagliati - eravamo avanti! - e i piedi, oltre che abbronzati a chiazze a causa dei sandali di plastica coi buchi, erano anche macchiati di erba e di terra. I nonni parevano felici di averci lì, e noi lo eravamo oltre ogni misura. Questo è certo. Infatti, per molti versi, siamo ancora lì.
EliminaTre mesi, tempo di diventare dei carboncini. E' bellissimo quando le infanzie coincidono, segno di un agire comune nella generazione dei nostri nonni, fatto di affetto, buon senso, collaborazione. Eri tu, ma potevo essere anch'io: stessi oggetti, stessi gesti, stesse parole, stessi panorami. Solo le nuvole sono un po' diverse, che le mie son passate dal barbiere.
RispondiEliminanon c'è regalo più prezioso di queste nuvole che continuano a percorrerci il cielo (barbiere o non barbiere) :-)
Eliminagrazie Ba.
Prish
Aria di domenica d'altri tempi che restano vivi nella memoria come una sorta di imprinting generazionale: è sufficiente uno schizzo impressionista - tecnica del pointillisme, la tua, degna del miglior Seurat - ed ecco, siamo tornati quei ragazzini. O, forse, sotto mentite spoglie, tali siamo rimasti.
RispondiEliminaPim
Oh Pim grazie! Ma credimi non è tecnica... è che, come dici tu, chi ha avuto la fortuna di ricevere questo imprinting lo riconosce al volo.
EliminaBuona settimana, a presto
Prish
Un abbraccio forte forte...
RispondiEliminaUn grande grande grazie....
EliminaAdesso che con la memoria coccolo quei momenti lì (o mi faccio coccolare da loro ;) mi rendo conto che oggi mancano, a molti. E' tutto un po' meno "poetico" perché la poesia vera è nelle cose semplici...
RispondiEliminaGrazie Prish
Irene
mi faccio coccolare da loro, nel mio caso, è senz'altro più veritiero!
EliminaGrazie a te Irene... Prish
Mi immagino una nuvola candida con i baffi che sormontano un sorriso, attorniata dai visi di nipotini sorridenti e illuminata da una luce che rispecchia, come proiettando una diapositiva, tutti i volti di chi gli ha voluto e gli vuole bene. Grazie Prish e .... grazie nonno.
RispondiEliminaSì, grazie nonno.
EliminaPrish, questa volta, non è che un pezzettino di quella cornice, di quella luce che così bene dipingi.
ciao Prish
RispondiEliminaRiconoscerlo nelle nuvole...
è un immagine molto poetica. bei ricordi che hai reso molto bene.
Pinky
Grazie Pinky, ci sono persone che in uno modo o nell'altro sono sempre con noi...
Elimina:-)
Ecco, mi hai fatto commuovere :)
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