sabato 29 settembre 2007

Dell'incomunicabilità

"Le parole saltano come scimmie di albero in albero, ma nel luogo oscuro dove s'affondano le radici mancano le gentili intermediarie"


R.Musil


silence

13 commenti:

  1. Nel luogo oscuro saltano le mani, vale il tatto, non la vista.

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  2. Sto imparando a scrivere su Splinder in forma nonima. Sono lento, ma perseverante. Sono piccolo, ma crescerò.


    Buon Giorno, Annalisa.


    Firmato: Pasquale

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  3. Ero io a commentare te e Musil, parlando di parole che saltano e mani che affondano, Annalisa.


    Splinder mi fa andare ai pazzi, tanto è complicato.


    Pasquale

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  4. Le parole saltano come scimmie. A volte la gente parla e non dice nulla e dimostra quanto è a sua volta "scimmia". Per affondare le radici è necessario avere terreno fertile, alcuni ne sono dotati, altri no.

    Quando è così (spesso purtroppo) allora marca proprio male...


    O almeno... questa è la mia interpretazione per ciò che hai riportato.


    Rob

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  5. qualche scimmia ai piani bassi allora... son sempre all'attico, attirate dalle mance!

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  6. Una frase piuttosto difficile.

    L'ho letta diverse volte e non riuscivo a capirla, anche perchè ero di corsa.


    allora ...

    Metafora : come scimmie saltano di albero ...

    oh, le radici sono dell'albero, ma cosè l'albero?


    Siamo noi, forse: le nostre radici non comunicano per mancanza di intermediari (ma sono le parole le intermediarie? per proprietà transitiva la scimmia è una intermediaria ... forse è lì che la metafora si incaglia e non si risolve facilmente)


    Se questa frase vuol dire questo, non sono d'accordo.

    ciao

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  7. Non funziona, la metafora.


    Se le parole sono come le scimmie, noi non possiamo essere alberi.


    Ma allora, che sono gli alberi e le radici?

    No, non mi piace questa frase :-)

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  8. Biz Biz, tu pensi troppo ... magari non è che un test: tu come ti senti, più scimmia o più albero? ;))


    Prish

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  9. Ragiono così: le parole preesistono a noi (come le idee), e sono più stabili di noi.

    Quindi, sono le parole gli alberi, e noi le scimmie.

    Si.

    ciao

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  10. La frase cervellotica ben si sposa con il titolo; lo stordito rimescolamento di interpretazioni ben risponde al concetto. Evviva la coerenza...

    La chiave per me è proprio nel come ci sentiamo, cioè:

    Parole=scimmie

    Cervelli (intesi come luoghi del pensare)=alberi

    Emozioni, esperienze, culture..=radici

    Per comunicare (rendere efficaci le parole) le radici devono possedere capacità di intermediazione; come? Per me con volontà e similitudine.

    Mi sovviene un film, "L'età dell'innocenza", dove tra marito e moglie (Daniel Day Lewis e Winona Rider) mancavano le intermediarie sia come volontà (conformismo di lei) sia come similitudine (apertura a letture e esperienze nuove di lui). E' come dire che la terra dove affondano le radici non era la stessa o non era del tutto compatibile.

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  11. Appunto: se si considera la soggettività individuale il cardine, il punto fermo, la incomunicabilità è lo sbocco necessario.


    Il vero male della cultura contemporanea, il male radicale, nasce proprio da questo.

    Nel porre a centro, cardine, ciò che invece è più labile, transeunte, inesistente: il soggetto individuale.


    Noi non possiamo essere al di fuori del linguaggio.

    Il presumere questa possibilità, porta necessariamente alla incapacità di comunicare.

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  12. E' un rovesciamento insomma: come possono essere radici le emozioni e le esperienze? Sono proprio ciò che va e viene.

    Al massimo, sono foglie, se proprio dobbiamo pensare di essere alberi.

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  13. Giusto, la tormenta di interpretazioni conferma il titolo!



    A parte questo il senso che do io è che è facile scambiarsi parole (come scimmie che saltellano di albero in albero) ad un livello superficiale, ma la comunicazione profonda, quella che implica condividere "le radici" è assai più rara e forse è un'utopia. Forse necessita di metafore, forse è sempre parziale. Forse necessita di altro genere di intermediazione: se le parole possono essere paragonate a scimmie, magari di un genere di intermediazione che può essere paragonato a ... talpe...?


    Prish

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