Sono punte di rabbia le spine delle gaggie, sotto le foglie
gentili. Mi manca la ghiaia da schiacciare sotto le ruote, la polvere. La prima
da ingranare, come una porta sbattuta. Salgo e ci sei. La spietata rovente
lucidità di novantanni vissuti. Rovistando fra le tue rughe un sorriso almeno
salta sempre fuori. E finalmente mi è chiaro che prendersi cura è sempre un
doppio senso. Srotoliamo insieme la malinconia, lungo tutta la pianura. La
facciamo respirare. Strappiamo due foglie secche, leghiamo i pomodori. Ripartiamo.
Letto e riletto, sento che mi piace ma non so il perche'. Non riesco a legare in un uno le frasi che leggo, ma ogni frase mi penetra dentro.
RispondiEliminaml
grazie. è bello lasciare che le parole ci penentrino a prescindere dalla possibilità di 'legarle'. è raro.
Eliminaprish
Ripartire, a novantanni, prendersi cura reciprocamente e del mondo...
RispondiElimina... e dei pomodori. sì, è magia :-)
Eliminaciao Pim, a presto
Ecco, io direi che ci sono parole che sono emozione pura!
RispondiElimina:-) un abbraccio Irene, grazie
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