lunedì 8 ottobre 2012

Ho aspettato


Mi hanno fatto spogliare e infilare un camice usa e getta verde sala operatoria, mi hanno fatto togliere l’orologio e gli occhiali e mi hanno detto aspetti qua. La porta si è aperta su uno stanzino di un metro per un metro che conteneva solo una piccola panca e poi si è richiusa. Mi sono seduta, ho allungato i piedi e ho aspettato. Ho aspettato. Nessuna scritta sui muri, nessun passante da osservare. Ho aspettato. Mi sono detta ma quanto ci vuole e poi ho aspettato ancora. Fuori dallo stanzino solo rumori metallici, ronzii di apparecchiature, clangori vari. Ho aspettato e ho avuto freddo. Ho riepilogato le cose da fare e quelle fatte. La lista della spesa. Gli abiti da indossare domani. Ho aspettato. Ho controllato lo stato delle mie unghie. Ho tentato anche di controllare lo stato delle mie doppie punte ma senza occhiali mi rimanevano dei dubbi. Ho aspettato.  Quando l’infermiera è tornata a prendermi per la risonanza magnetica mi sono detta che sì, la deprivazione sensoriale crea mostri. Non appena ho riavuto gli occhiali ho controllato che non mi fosse già spuntato un torvo sguardo folle. 
  

6 commenti:

  1. uh, mi ricorda quando mi hanno dimenticata panza all'aria allacciata alla cintura per il tracciato eco... card... toco... boh, come si dice? stavo lì a sentire il tump tump di mia figlia e mentre mi addormentavo anche lei si assopiva, e i suoi battiti ci cullavano.... (e senza occhiali si sta male, odio persino il parrucchiere quando me li fa togliere)

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  2. Conosco quella sensazione, è successo anche a me. Che per giunta sono una talpa - altro che doppie punte, manco la punta del naso!
    Senza occhiali (o lenti a contatto, fa uguale) mi sembra persino di sentirci di meno...

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    1. Anche a me! Chissà se capita anche ai sordi, di vederci peggio senza l'apparecchio acustico... ;-)

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  3. Fuori tema, ma se passi da me c'è il premio Dardos per te!

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