domenica 8 aprile 2012

Il primo ricordo

Dicono che il nostro primo ricordo sia il momento in cui nasciamo per noi stessi. Fino al nostro primo ricordo siamo esistiti solo nelle parole negli altri, che ci raccontano di noi, di come eravamo e di quello che ci succedeva intorno.  A volte ce lo raccontano talmente bene e ce lo ripetono talmente spesso che ci sembra che quegli eventi facciano davvero parte della nostra memoria. Ma non è così: la traccia della nostra vita che tracciamo con le nostre mani pare che inizi nel momento in cui noi ‘siamo’ nella nostra coscienza.
Il mio primo ricordo è d’inverno, in montagna. Sono in piedi davanti a una grande finestra e appanno i vetri col respiro. Fuori infuria la tormenta. Fischia il vento e turbina la neve. E’ buio. So che alle mie spalle c’è una tavola apparecchiata per quattro. Mi arriva profumo di cibo e sono al caldo, in una casa che non è la mia ma in cui sto bene. Il centro di questo ricordo è la voce della mia nonna, quella voce di quando inventa per noi un gioco fantastico. Quella voce che ti porta via come un bianco cavallo alato, in un cielo di sorprese e di certa felicità. La nonna dice, enfatica:  ‘bambini …. c'è la tormenta!’ e poi ci dà una candela da tenere in mano, perché la zia, che sta tornando a casa, veda la luce dalla finestra ‘e non si perda, in questa tormenta’.  Accanto a me c’è un bimbo, che prende la sua candela. Per un attimo ci guardiamo, gli occhi spalancati alla stessa altezza e nello stesso incanto. Poi torniamo a guardare fuori, fra i fiocchi, con le spalle che si toccano, coi respiri che appannano il vetro.
Oggi quel bimbo è diventato papà, e credo che abbia passato la notte a guardare fisso nella tormenta, con una candela in mano per far luce alla sua bimba in cammino verso casa. Le racconterà di stanotte, della sua nascita nel giorno di Pasqua, come una sorpresa tanto attesa che ha finalmente rotto l’uovo. Finchè questa bimba non avrà il suo primo ricordo e nascerà di nuovo. Ed io, nel dirle benvenuta, le auguro con tutto il cuore che il suo primo ricordo sia dolce e magico come il mio.

2 commenti:

  1. Un ricordo che sembra "Cime tempestose". Augurio migliore non potrebbe essere formulato.

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  2. Avere qualcuno che ti 'incanta' l'infanzia è una fortuna enorme! Grazie Pim, a presto

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