Istanbul ha una bellezza da ritagliare. Sagome di cupole e minareti, mosaici, palazzi trasudanti storie e leggende e tesori, ville affacciate sullo stretto trafficato di barche e gabbiani, tramonti arrossati dal vento, terrazze candidamente apparecchiate e grandi bandiere che sventolano fiere.
Tra i ritagli sono rimasti il profumo dello sgombro alla brace e delle pannocchie, la folla che si accalca, sudata e vociante, fra mille e una bancarella, il lustrascarpe con la sua elemosina truccata, e poi i resti di tutta questa vita, che volano per le strade quando i carretti delle noci hanno preso la via di casa e il crepuscolo pregno di preghiera ha ceduto il posto alle ombre.
A pensarci, non sono ritagli che si possano gettare nel bidoncino blu della carta da riciclo. A pensarci, è un peccato non averli fotografati.
Sono immagini che trattengo anch'io nella memoria pur senza averle mai fotografate. Compreso il terrore di essermi perso nel Gran Bazar...
RispondiEliminahttp://pim1.typepad.com/scrivere_i_risvolti/2009/10/istanbul-11-ottobre-2001.html
Chi è senza peccato scagli la prima fotografia: www.fulminiesaette.it
RispondiEliminaPasquale Misuraca
Ciao Pim, direi che abbiamo fatto le stesse foto. E questo mi conferma che sono 'ritagli', per quanto belli. Per fare i conti con Istanbul, nella sua interezza, dovresti raccontarla, la tua avventura al gran bazar. Dai!!
RispondiEliminaPrish
Paquale, le tue fotografie sono spesso la rivincita dei ritagli, effettivamente!
RispondiEliminaPrish
A dire il vero non c'è molto da raccontare se non che mi persi, la nave da crociera sarebbe ripartita di lì a poco e non sapevo come fare per ritrovare l'ingresso principale... Per fortuna avevo conservato in memoria un punto di repere, un negozio contenente articoli più stravaganti della media, che una volta ritrovato mi consentì di recuperare il luogo dove avevo appuntamento con il resto del gruppo.
RispondiEliminaPotrei però prendere spunto dall'episodio per costruire una novella fantastica, perché no...
Per fortuna che io non avevo orari nè impegni perchè ero completamente disorientata (nota bene, nonostante fossi dotata di mappa della lonely planet!). Dai, racconta la novella. E mettici dentro un po' di ritagli. :-)
RispondiEliminaPrish
Cara Prishilla,
RispondiEliminaa proposito di 'ritagli', riconoscendo e non da ora la tua sovrana competenza in materia, come è provato non solo dai tuoi racconti-ritagli ma anche dai tuoi commenti-ritagli, avrei deciso di apporre a titolo di una mia prossima raccolta di poesie "Poesie dei ritagli di tempo". Se possibile vorrei ricevere il tuo nulla osta e la tua amichevole benedizione.
Resto in febbrile attesa.
Pasquale
Accordati entrambi (entusiasticamente) ad un'unica condizione: poter leggere la raccolta quanto prima!
RispondiEliminaCon l'augurio che i ritagli di tempo siano molti e prolifici (quest'ultimo è praticamente una certezza...),
Prish
Quanta voglia di tornarci!!!
RispondiEliminaTi rammarichi di non aver scattato foto, ma nel tuo post ne vedo tantissime. Tutti i colori di Instambul, i minareti, il gran bazar, i camini delle fate. E pensa che profumano anche di cumino e cardamomo.
Notte P.
a dire il vero in agosto i profumi delle spezie sono un po' 'inquinati' da altre sensazioni olfattive, ma... anche questo fa parte del quadro!!
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