Aspetto fiduciosa i buchi azzurri fra le nuvole muscolose, come certi animali le carezze ruvide e rare di certi padroni. Passano le parole, insieme alle nuvole, che altro non c’è, in questo mia casa segreta scavata fra tegole e grondaie. Non posso vedere fronde, nè strade, né sagome di auto o tetti di altre case. Chiudo gli occhi e li riapro: potrei farlo mille volte e troverei sempre azzurro e bianco, o nero. Se inclino la testa c’è anche il giallo zabaione del muro, quello della mia casa vera. Dove ho il nome sul campanello e il postino che passa ogni giorno. Appoggiare la mano sullo zabaione ruvido è come stare a piedi nudi sulla terra. Ogni tanto lo faccio, per essere sicura di non essere stata sollevata dalle parole che passano, come da un branco di palloncini dalla coda lunga, invitante.
domenica 24 luglio 2011
Rapimento
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Passa prima o poi questo guardare e non trovare, questo tempo che s'imbriglia in un dove che non è quello giusto. Per fortuna c'è sempre uno zabaione ruvido a tenerci ancorati e a darci la conferma della casa vera.
RispondiEliminaNon volartene via coi palloncini però!
Buona giornata :)
PuntoG
chissà, potrebbe essere un diversivo ... torno presto però!!
RispondiEliminaprish
Tu voli già. Coi pensieri e le parole. Non hai bisogno di palloncini.
RispondiEliminaBuonanotte Prishilla
.G
.....che siano i palloncini ad aver bisogno di noi?? ;-)
RispondiEliminaBuon WE
Prish
Suppongo....di si :D
RispondiEliminaBuon we prishilla
.g