mercoledì 28 luglio 2010

La scena

Questa storia accade in una cucina ordinata, lucida e fiera. In questa cucina Cuore di Biscotto impasta lisce gialle pallottole di uova acqua e farina, Capelli Iperattivi allarga la sfoglia in cerchi sottili, ma non troppo, a colpi di matterello, Mani Svelte e Creatrici distribuisce le palline di ripieno, a intervalli regolari, e ripiega la sfoglia tutt’intorno, Guance di Porcellana armata di stampino, quello della bisnonna, ritaglia, curandosi che i bordi siano ben chiusi. Capelli Bianchi e Fieri passa da una all’altra, controllando, insegnando, correggendo e aggiustando. Occhi blu e Occhi Nocciola vengono trattenute lontane dai guai e chiacchierano e osservano e assorbono.

Ci sono le frasi di sempre, a far da musica in questa storia. Mettiti il grembiule che ti sporchi. Assaggia il ripieno è insipido? No è buonissimo. Assaggio anche io. Lascia matterellare un po’ anche me che se no domani hai il mal di schiena. Mi raccomando, chiudeteli bene. Quanti sono? L’anno scorso ne abbiamo fatti di più. Non sapete chi ho incontrato ieri. No… e cosa ti ha detto? Driin. Questo è Giorgio, tutti gli anni chiama mentre facciamo i cappelletti. Dai basta mangiare i ritagli che ti viene il mal di pancia.

Appena fuori da questa storia, invece, praticamente dietro alla porta, ci sono palati maschili in attesa. Ci sono baffi affacciati su articoli di giornale, cravatte che presiedono riunioni, dita che corrono sulle tastiere, mani che brandiscono telefoni, camici che svolazzano fra macchine e  provette. Appena fuori da questa storia ci sono pensieri che aleggiano e viaggiano, quasi avessero sentito un profumo.

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