martedì 22 giugno 2010

Ritratti, n.3

Il ritratto numero tre è sgranato e sfuocato come un'immagine troppo ingrandita, o riflessa in uno specchio segnato dal tempo e dall'usura. Si distinguono solo capelli iperattivi e ossa appuntite come certe matite. A ben guardare intravedo anche un paio d'occhi e una bocca che non hanno timore di sorridere, ed il resto dei lineamenti che si piega alla loro volontà. Non riesco a vedere altro, e l'unico suono che sento è quello di un battito. Dunque, passiamo al prossimo.

5 commenti:

  1. Ci si vede così alle volte. A me capita. O alle volte sono così i ritratti "dell'oblio". Ma di quelli, forse, non si sente il battito. Cuore non hanno.

    PuntoG

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  2. Sì, passiamo al prossimo.
    Questo mi mette un pò di paura.

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  3. A me non mette paura, né inquieta... sembra il ritratto di una nonna il cui ricordo è, naturalmente, un po' fuori fuoco...

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  4. Bè Pim grazie, mi rassicuri.nella tua "galleria di famiglia" c'è nonna un po' così?  ... spero sia una Nonna Buona :-)

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