Il ritratto numero tre è sgranato e sfuocato come un'immagine troppo ingrandita, o riflessa in uno specchio segnato dal tempo e dall'usura. Si distinguono solo capelli iperattivi e ossa appuntite come certe matite. A ben guardare intravedo anche un paio d'occhi e una bocca che non hanno timore di sorridere, ed il resto dei lineamenti che si piega alla loro volontà. Non riesco a vedere altro, e l'unico suono che sento è quello di un battito. Dunque, passiamo al prossimo.
Ci si vede così alle volte. A me capita. O alle volte sono così i ritratti "dell'oblio". Ma di quelli, forse, non si sente il battito. Cuore non hanno.
RispondiEliminaPuntoG
Sì, passiamo al prossimo.
RispondiEliminaQuesto mi mette un pò di paura.
anche a me ;-)
RispondiEliminaA me non mette paura, né inquieta... sembra il ritratto di una nonna il cui ricordo è, naturalmente, un po' fuori fuoco...
RispondiEliminaBè Pim grazie, mi rassicuri.nella tua "galleria di famiglia" c'è nonna un po' così? ... spero sia una Nonna Buona :-)
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