lunedì 19 ottobre 2009

Va pensiero

D’ora in poi, nelle note del Nabucco riecheggerà per me l’emozione di una mano invisibile sulla spalla (non meno intensa perché invisibile, proprio come il canto non perde nulla della sua forza solo perché è difficile intendere le parole), una mano invisibile e cara che mi guida verso una sciarpa rossa e il sorriso che la indossa, una mano che in questa stretta, e in questo incontro, mi racconta che l’amore ha mille forme e tutte possono abitare lo stesso palazzo e la stessa barba bianca. E ancora mi racconta che la gioia ed il dolore non sono due facce di una medaglia, che se ne vedi una l’altra scompare, ma come queste voci, che si intrecciano in un coro di tenori e di soprani e riempiono questo teatro e queste orecchie aperte nel buio, anche la gioia ed il dolore, la tenerezza e la malinconia, la mancanza e la presenza, possono cantare insieme la loro sinfonia e vivere con noi, per sempre.  

4 commenti:

  1. La mancanza e la presenza possono cantare insieme e vivere con noi...nel balletto della vita c'è posto per tutto.

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  2. credo proprio che sia esperienza di tutti, Irene!

    ciao,  a presto

    prish

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  3.  Nessuno è mai così assente da non poter essere presente. 

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