Affondare in una fiaba. Specchiarmi nella magica pozione che cura tutte le ferite e riconoscere la bambina che ha attraversato l’armadio (mi ricordi qualcuno, tu). Arrendermi all’attacco della piccola spada di un topo coraggioso e lasciare campo libero, senza più remora alcuna, ad un nano dalla barba rossa e alla sua completa fedeltà al destino. Chinare il capo e le ginocchia davanti all'immensa criniera di un leone e all’infinita potente bontà.
Partire, su veliero o su drago. Chiudere gli occhi. Paese delle meraviglie, arrivo.
Soffice questa storia, sospesa tra favola e realtà...come i sogni a occhi aperti!
RispondiEliminaM'arrendo pure io - anche se in tasca porto sempre il coltellino (da quando avevo sei anni)
RispondiEliminawww.fulminiesaette.it
un bell'augurio, per l'estate
RispondiEliminache succeda a tutti!
(infatti, la parola che devo scrivere perché il commento sia accettato è din, come un campanellino, da fiaba anche questo, cfr. peter pan)
buona estate
Mont
*Ciao Irene.... Soffice... che parola adatta (e bella!): grazie!
RispondiElimina*Ciao Pasquale, in questa fiaba il coltellino sarà provvidenziale... soprattutto perchè viene direttamente dai tuoi 6 anni!!
*Grazie Mont.. allora l'augurio di un'estate favolosa (a te e a Peter Pan!)
Raccontaci delle meraviglie che hai provato.
RispondiEliminaPresto.
A presto.
Pim