sabato 11 ottobre 2008

Nè il giorno nè l'ora

Quando la fine di una vita giunge prematura e improvvisa a frantumare legami e progetti, come un sentiero che frana quando già tanta fatica era stata compiuta in nome della vetta, ci sembra sempre un’ingiustizia.


Oggi, nei volti riuniti per farsi coraggio di fronte al boato in cui è bruciata una vita e per celebrare i lembi - strappati ma fieri - che questa vita ha lasciato, in questi volti di orgogliosi sacerdoti della scienza, oggi lampeggiava, accanto al dolore e allo sconcerto, una sorta di rabbia, come per un’ingiustizia subita.


Curioso, in fondo. Come se mai avessimo fatto un patto. Come se qualcuno mai ci avesse lasciato intendere che ognuno di noi avrebbe avuto modo di percorrere il proprio declino, di fare i bagagli, di chiudere acqua e gas e magari di redigere un illuminato affettuoso testamento.


Come ci sarà finita in testa, questa arrogante illusione?

5 commenti:

  1. Cara Priscilla,

    mi chiamarono di notte e nell’aria stagna vidi solo la morte e Luigi, mio allievo di un liceo di periferia.

    La morte era con lui come ogni giorno,

    sempre al primo banco, chiusa tra le sue costole troppo strette, a respirare piano e a parlare pianissimo.

    -Professoressa. Mi scusi se parlo piano… Ma se alzo la voce… Mi si accorcia la vita.

    Bisbigliava.

    Non è l’ora esatta dell’ultimo respiro che mi preoccupa Priscilla, ma lo strappo dalle grandi possibilità che la vita offre e la morte nega.

    Lui più di noi, era consapevole che stava morendo e che la sua era una coppia pallida della vita con i grandi respiri e le risate di cuore.


    A pensarci bene, forse per essere noi uomini più giusti della natura, più magnanimi di Dio, abbiamo inventato la democrazia.

    Ti abbraccio

    AlfaZita




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  2. Ti ringrazio per le tue parole - così "vere" e malinconicamente, umanamente appropriate-

    e ricambio l'abbraccio.

    Prish

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  3. Ciao AlfaZita,

    perché dici "più magnanimi di Dio"?


    Di giorno in giorno, non so quanto io stia rendendo presente Cristo in mezzo agli altri, ma di certo la democrazia è una forma di governo come un'altra, mi pare solo apparentemente più funzionale…

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  4. Le tue parole mi fanno tornare alla mente una poesia di Montale:


    Avevamo studiato per l'aldilà

    un fischio, un segno di riconoscimento.

    Mi provo a modularlo nella speranza

    che tutti siamo già morti senza saperlo.

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