sabato 4 ottobre 2008

Clorofillidee

Le viti americane che abitano il mio terrazzo hanno le foglie quasi completamente rosse, ormai. Inequivocabilmente autunno.


Ho notato, contrariamente a quanto mi sarei aspettata, che i primi rami ad arrossarsi sono stati quelli che ancora beneficiano del calore del sole per quasi tutta la giornata, mentre l’unico gruppo di foglie verdi rimasto si trova proprio nell’angolo che da parecchi giorni riceve i raggi del sole solo per poche ore.


 


Come a dire che non è tanto il ridursi delle ore di sole il segnale del cambiamento di stagione, quanto piuttosto una diversa qualità della luce e del calore: una differenza che quella parte del fogliame che ha un più prolungato contatto con il sole ha potuto rilevare e alla quale ha reagito, ma che passa ancora inosservata alle piante più in ombra, che ignare proseguono nel loro metabolismo estivo.


 


Non diversamente da quanto accade nelle relazioni fra gli esseri umani, in cui non è tanto l’assenza, o il silenzio, che segnala il cambiamento di un sentimento ed il passaggio ad una diversa stagione, quanto piuttosto una diversa qualità della presenza, o delle parole. Una differenza che tanto più probabilmente e significativamente raggiunge i nostri sensi quanto più abbiamo la possibilità di rimanervi a lungo a contatto.

9 commenti:

  1. Cara Priscilla,

    ho avuto anch’io per un lungo periodo, una pergola di vite americana, formata da due piante che crescevano sui lati opposti. Sotto il loro generoso fresco, spesso osservavo la rapida crescita dell’una, vicina alla fontana e la fatica dell’altra al secco, di portare avanti rami e foglie. Lontana dall’acqua arrancava come certi rapporti che disidratati rovesciano stanchi la pagina.

    AlfaZita

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  2. E' una osservazione molto fine. Non ci avevo mai pensato.

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  3. questo tipo di movimento, dal particolare all'universale, mi piace moltissimo


    ciao


    Mont

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  4. Ciao Alfazita, ma.... alla fine ce l'ha fatta??




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  5. Biz, Mont,

    grazie....


    Buona giornata, Prish

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  6. Alla fine?

    Finì che un autunno vendetti a cancello chiuso e da allora navigo le strade senza avvistare casa pergola e lago.

    AlfaZita

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  7. Allora non ci resta che immaginare...


    Ciao! Prish

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  8. La presenza. Esserci. Anche solo nei pensieri, in spirito, silenziosamente, come un soffio. Le anime rimangono vicine, a contatto, dentro i sensi, misteriosamente.

    A volte accade...

    Ciao Prish.

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