venerdì 1 aprile 2016

Forse

Profumava di aprile l'aria, e il cielo aveva quella profondità segreta di lenzuola mosse, quel blu scuro e luminoso dei crepuscoli lunghi della primavera. 
C'era la pasta della pizza che lievitava lenta. Sarebbe stata pronta per la cena dell'indomani e questo le dava un senso come di quiete, di cova. 
Aveva la testa stanca come braccia che hanno lavorato. Una stanchezza muscolare che le faceva sentire la coscienza stranamente a posto e il sonno giustamente meritato. 
Le era venuta una gran voglia - pensava mentre chiudeva le finestre - di svegliarsi al mattino con quella curiosità del nuovo giorno, come certe mattina d'estate quando era bambina. Quando con la fessura di luce dalla porta entrava la voce argentina della nonna, con quel suo suono di avventura, e diceva 'alzati presto che c'è un bel sole'. 
Forse è questa la primavera, questa voglia che ogni anno prova a germogliare - aveva pensato - e mentre faceva quel pensiero si era improvvisamente ricordata dei tageti che aveva seminato. Si sarebbe ricordata di annaffiarli, domattina, i tageti e quella voglia?

6 commenti:

  1. Ma si, la primavera è questa cosa qui, la voglia che prova a germogliare. L'idea che con il sole e la brezza giusta possa rinnovarsi la bellezza, possano tornare i ricordi buoni, possa uscire la forza di fare e sognare :)

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  2. Aprile non è il più crudele dei mesi: memoria e desiderio profumano di vita, di giorni sani e qualche volta folli. C'è un bel sole, sì, che riscalda e illumina.
    Prishilla batte Eliot 2 a 0.
    :)

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  3. mi piace molto l'immagine della pasta della che lievita lenta nella notte, come una cova (!) e la quiete che trasmette questo lento procedere.
    ml

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    1. Grazie! devo dire che questo lento procedere giova all'umore anche alla pizza...che a sua volta giova all'umore...insomma, lo consiglio assolutamente ;-)

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