mercoledì 5 agosto 2015

Riordino

Le avevano caldamente consigliato di fare ordine periodicamente nei cassetti: pareva fosse oltremodo benefico, per l'equilibrio, l'ordine e la pace interiore. 
Si era detta infinite volte che probabilmente era davvero ora. Incalzata di volta in volta dalla necessità di darsi un tono o di far posto a nuove conoscenze, di ricevere degnamente certi ospiti di riguardo... insomma, quante volte ci aveva provato...   
Che senso aveva, si diceva,  con tutti quei capelli bianchi che ho in testa, tenere ancora occupati tanti cassetti con certe cianfrusaglie. Tutte quelle parole legate da fili di fumo, nessuna consistenza, nessuna utilità. Tutte quelle sensazioni ammassate alla rinfusa, mescolate da chissà quali venti e quanto antichi. 
Eppure non riusciva proprio a liberarsene una volta per tutte. L'idea che il bagnasciuga e la penombra fossero cugini, per esempio, o che i pomodori mangiati appena colti avessero un legame di parentela con le lenzuola fresche di bucato in cui ci si infila col pigiama pulito.
No, non andava molto oltre. Chiudeva i cassetti e lasciava stare. L'importante è che se ne stessero quieti, che non osteggiassero il prender posto di altri e più sensati pensieri. Comprerò un mobile nuovo, si diceva. E prima di allontanarsi faceva loro 'ssth'. 

4 commenti:

  1. Certe memorie, certe percezioni, certe consapevolezze sono ineliminabili, se non a prezzo della propria identità.

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    1. A volte la memoria c'incolla in mondi che non solo non esistono più ma non ci sono più amici tanto il tempo ci ha cambiati. È un'asticella in bilico su di uno spillo la capacità di non innamorarsene. È cosa difficile la gestione della memoria. A volte anche il resto....
      Un abbraccio cara P.

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    2. Non innamorarsene ... non ripudiarli per partito preso.. hai proprio ragione, cara G.: un asticella in bilico su uno spillo!
      un bacio, a presto Prish

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