lunedì 24 febbraio 2014

E le stelle lucevan

Un giorno esplode, il sapore delle parole, in una musica che sale, e poi ancora, fino ad incrinarti, fino a lasciarti gocce di cristallo. Lampadario centenario appeso a un soffitto immenso. In bilico, raccolta dall'applauso che ad un certo punto è l'unico posto dove puoi mettere le mani.  E le stelle lucevan, nel buio e fra i velluti, da mille anni e per mille anni ancora. Mistero.

8 commenti:

  1. in cinque righe trasmetti intatto il fascino per l'opera, il rapimento per la musica. L'ambiente, le voci, i suoni, tutto si fonde nell'applauso ("è l'unico posto dove puoi mettere le mani"!!)
    complimenti
    ml

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    1. Grazie! Fortunate circostanze e persone sensibili e appassionate mi hanno fatto 'sentire' la magia che può compiere l'opera, perfino in un'ignorante musicale completa come me. Se sono riuscita un po' a descriverlo ne sono proprio felice...

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  2. Bellissima, una poesia in prosa in cui immergersi

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  3. Trasuda di passione e di fotografie. Quattro, dico quattro sole righe, e c'è una staria e un film.
    Per quanto mi riguarda, anche se non ho più l'età per certi film, quando penso all'opera mi vedo come Julia Roberts in "Pretty woman". No, non per la somiglianza (magari!!), per carità, non ho l'idea del "se" ipertrofica :D
    Un abbraccio Prish :))))

    PuntoG

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    1. Deve essere un problema generazionale....pretty woman, volente o nolente, ha segnato anche me! Grazie .G un abbraccio e...un biscotto :-))

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  4. Risposte
    1. Essendo stata, a mia volta, rapita, sono proprio contenta se riesco a farmi, un pochino e per gioco, rapitrice anche io, nel mio piccolo! ;-)

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