mercoledì 6 febbraio 2013

I Promessi Sposi

Saranno vent’anni – o più - che me lo chiedo: con tutti i libri che han scritto da Dante Alighieri in poi, perché a scuola si studiano proprio I Promessi Sposi?  Un anno intero, capitolo dopo capitolo: il ramo del lago di Como, la notte degli inganni, addio monti, la peste, la conversione e via discorrendo, obbligatoriamente da non so quante generazioni.

Bene, complice un’avveduta lettrice amica, ho scaricato il Romanzo sul kindle - per togliergli definitivamente di dosso quell’aria pesante e grigia di certe mattinate d’interrogazione – e sono andata in cerca di una risposta.
Son saltata dritta nel racconto, scartando prefazioni e introduzioni dotte come fossero nient’altro che l’involto di un regalo e ignorando con gran gusto di liberazione i numerini delle note.
Così ho capito: I Promessi Sposi è un romanzo bellissimo. Lo è a prescindere dal suo valore storico: la struttura del romanzo, la lingua parlata, la provvidenza e tutto il resto. E’ un romanzo bellissimo perché ha un ritmo perfetto, personaggi meravigliosi e meravigliosamente dipinti, scene magistralmente costruite e tutto il fascino narrativo da cui si possa desiderare venir rapiti.
Ma io, che pure ero scolara interessata alla letteratura e potevo far conto su una professoressa coi fiocchi, al liceo non me ne ero accorta – e temo, come me, molti altri compagni.

Allora mi chiedo, non sarà che tutta quell’esegesi preventiva e le continue interruzioni e gli zoom su questo e quel particolare, rischiano di far perdere il filo e la tensione del racconto perfino al più bendisposto dei lettori? Non son certo un’esperta di didattica ma non sarebbe meglio – prima di dedicarsi a far le pulci alle parole – farsi travolgere dal racconto e lasciarsi innamorare? Anche quando studiamo un quadro, il primo sguardo è del suo insieme, è ignorante, eppure l’emozione che ci provoca sostiene e sospinge la curiosità con cui andiamo poi scoprendo il dettaglio e la storia dell’opera, guidati dalla sapienza degli esperti. Se cominciassimo osservandolo a francobolli, magari tenendo pure d’occhio di tanto in tanto la spada di Damocle del voto sempre in agguato, non credo proprio che sarebbe la stessa cosa.
 
Per questo, in fin dei conti,  io consiglierei agli scolari di leggersi i Promessi Sposi, in una versione tascabile leggera leggera, l’estate precedente alla lettura obbligatoria del Romanzo. Consiglierei di leggerlo senza soggezione, senza capirlo, saltando i paragrafi che li annoiano, liberi di abbandonarlo, riprenderlo, immaginarlo, di macchiare le pagine di sabbia e salsedine e nutella.
Poi consiglierei a tutti quelli che amano la letteratura di rileggerlo, ogni tanto, dopo averlo studiato a scuola. Non solo per il piacere di farlo, ma anche – mi prendo licenza di dirlo - per tener desto il senso delle proporzioni di fronte a tanti ‘capolavori’ osannati da stampa e giornali e premi.

 

18 commenti:

  1. E' la solita storia, temo.
    Si fa conto che oggi come mille anni fa sia l'autorità del maestro a convincere la razionalità dell'allievo circa una bellezza intangibile.
    E invece è necessario altro, oggi, perché siamo cresciuti, forse, o forse siamo rimasti bambini a cui le spiegazioni, persino quelle ripetute, servono a poco, e abbiamo bisogno di sporcarci le mani e l'anima per vedere il bello.
    Nemmeno l'Innominato ti aveva toccato, tanti anni fa? :)

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    1. Oh puoi scommetterci che mi aveva toccato! Però vedi, proprio come dici tu, è stato necessario pronunciare certe parole ad alta voce e sentire i lembi del mantello strisciare sulle assi polverose del palcoscenico :)

      P.s. A proposito, sai che l'avveduta lettrice che nomino - che a quel tempo fu una spettatrice entusiasta - farebbe carte false per una replica??!

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    2. Anch'io farei carte false per una replica, soprattutto perché significherebbe rimettere insieme il cast.
      Ma mi basterebbe anche una cena, lasciando perdere la letteratura e il teatro... :)

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  2. Prish post magistrale!
    Ti schioccherei un miliardo di baci...brava!!!
    Ecco, hai preso in pieno il punto. Io che amavo la letteratura e ho avuto fior di prof come te ho avuto lo stesso "problema", per fortuna l'ho superato subito avventurandomi per conto mio nella lettura senza regole, lezioni e note...
    D'altra parte rende perfettamente l'idea l'esempio del quadro: prima bisogna permettere il colpo d'occhio generale.
    ...Tutti dovrebbero leggere questo post!

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    1. Mi prendo senza ritegno i baci schioccanti e i complimenti!
      Grazie Irene :-)

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  3. Io temo che lo stesso valga anche per Dante.
    Il problema è che è tutto un altro genere di letteratura. Se un giorno mi può anche saltare il ticchio di prendermi in mano i Promessi Sposi, intraprendere la rilettura della Divina Commedia è decisamente più impegnativo e meno... come dire? stuzzicante?

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    1. Temo anche io. Però lì è tutto diverso: c'è lo scoglio della lingua, e poi non si tratta di un romanzo. No, non credo che mi verrà mai la voglia - il coraggio? - di scaricare la Divina Commedia sul kindle e leggerla la sera a letto.

      Ho riletto invece I Malavoglia - per il quale però avevo sempre avuto una passione - e l'ho trovato ancora bellissimo.

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  4. Ho mandato una mail per segnalare il tuo post all'indirizzo "a.manzoni@aldilà.com".
    Penso che diventerete amici.
    Gep

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  5. Negli anni ho (ri)valutato molte opere ed autori, ma ad un revisionismo manzoniano non sono ancora giunto. Ho sempre in mente la battuta di Silvio Orlando ne "Il portaborse" che citai nel blog: "“... Mentre lui per cinquant'anni scrive e riscrive 'I Promessi Sposi', Balzac infila uno dopo l'altro dieci capolavori, Melville scrive l'immenso 'Moby Dick' e Dostoevskij... 'L'Idiota', 'Delitto e Castigo' e 'I Fratelli Karamazov'”... Però, a parte il disturbo ossessivo-compulsivo di cui soffriva il Nostro, hai ragione: un buon modo potrebbe essere quello di alleggerire Gli Sposi, a partire dalla confezione (funzionale l'e-reader a questo scopo). E quindi dimenticare di aver tentato disperatamente di affrontarli in impari duello in quinta ginnasio (o prima liceo, boh) e scoprirli come fosse la prima volta. Se poi la lettura resta pesante come la bagna caoda di sera, beh, pazienza...

    P.S.: Prish attrice?

    Abbracci.
    Pim

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    1. Certo, se poi... pazienza! Personalmente credo che il 'personaggio' Manzoni, abbia contribuito non poco ad allontanare scolari e lettori vari dal suo Romanzo. Forse anche per questo la tecnica dell'e-reader si è rivelata vincente. Se decidi di fare un tentativo...aspetto le tue reazioni!

      p.s. Attrice è davvero troppo, diciamo che si è trattato di un 'giocare' insieme (sai no, quando dico 'giocare sul serio'?!). Si è trattato di tanto tanto tempo fa, e - mi verrebbe da dire - anche di un paese lontano lontano. Anche se poi, come mi fanno notare talvolta altri componenti di quel cast - a volte ci si sente come se fosse stato solo ieri.

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  6. Non ce l'ho fatta. So che si può fare, che si può leggere i promessi sposi come se fosse un romanzo qualsiasi, e leggerlo con piacere. A me pare però che potrebbe esserci una colpa intrinseca. Manzoni ci ha lavorato troppo. Ha fatto un'opera quasi perfetta, probabilmente, ma spesso la letteratura ha bisogno più di freschezza che di perfezione.
    Sono sempre stato impressionato dal fatto che "il giocatore" Dostojewskj lo scrisse con l'acqua alla gola per il contratto con l'editore nel corso di pochi giorni (in cui peraltro ebbe anche modo di innamorarsi della dattilografa per l'occasione ingaggiata e che divenne la moglie, dico a memoria eh, magari è un leggenda). Ecco, se avesse potuto scriverlo e riscriverlo, sarebbe più perfetto ma nondimeno più stantio. Altri esempi: tolkien. Hobbit fresco, bello, scritto in un anno. Signore degli anelli a mio parere non leggibile, noiosissimo, fatto in decenni. Ecco, i Promessi Sposi hanno questo profumo di leccato centinaia di volte, che trovo comunque indigesto

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    1. Certo, in fin dei conti quello che intendo dire è proprio che anche i Promessi Sposi e altre opere 'scolastiche' possono essere lette in modo svincolato da tutto il resto, chiedendosi semplicemente mi piace/non mi piace. Se a uno non piace perchè sa di stantio non c'è altro da aggiungere. Molli gli Sposi e legga qualcos'altro che il tempo è poco e i bei libri tanti.

      Poi, volendo entrare nel merito, per me personalmente la ricerca della perfezione ha il suo fascino - forse perchè ne sono talmente estranea! - e il Signore degli Anelli mi piace molto. Il che probabilmente conferma la tua tesi :-)

      Ciao a presto, Prish

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  7. Sono per l'istinto, in generale. nell'arte e nella vita. Mi piace che lo spaccare il capello in quattro, le motivazioni, le sfumature, i perchè, le motivazioni storico-filosofiche arrivino dopo. Mi sono appassionata alla lettura andando a casaccio tra gli scaffali delle biblioteche, senza un ordine o un senso preciso. E ora è una specie di droga. Ho riletto Manzoni (dopo) ignorando le note critiche che occupavano più spazio del romanzo stesso. E sono andata alla rotonda della Besana (spero si chiami così) con quelle immagini negli occhi. Vorrei farlo anche con Dante e Omero. Magari davanti a una tazza di tè, sulla poltrona accanto a Prishilla, che ha una capacità molto sottile di guardare alle cose. e per questo la ringrazio (mai abbastanza) per i post che ci regala :)
    Un abbraccio
    PuntoG

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    1. Ciao cara .G, che piacere trovarti!

      Ecco, mi hai dato un altro spunto: leggere insieme. Voglio scrivere di questo, perchè - son certa che sai cosa intendo - c'è tanto da dire....

      Un abbraccio, buona settimana
      Prish

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