Come in un assurdo gioco di prestigio, o nel capitolo
centrale del più tradizionale dei fantasy, trovarsi legati e intontiti e scoprire che due gambe potevano diventare
una. Ma anche 3 e mezzo. Prima però bisognava aprire la porta. Stare in piedi
mentre tutto diventa buio e contare. Se arrivi a dieci e non sei svenuta puoi
partire. Basta un poco di zucchero, o la voce più dolce del mondo che conta con
te. Un corridoio lunghissimo, ma io non lo sapevo che avevo il cannocchiale al
contrario. Forse guardiamo sempre dentro un cannocchiale ma non lo sappiamo, e meno che mai sappiamo se è al dritto o al rovescio. Il tempo per
esempio, ecco l'orologio lo guardavo col cannocchiale dalla parte giusta, questo
é poco ma sicuro. E la clessidra mi rovesciava sabbia sempre nella stessa
giuntura. In bocca anche, qualche volta, ma alla sera poi c'era tutta
quell'operazione di lavarsi i denti con il gioco dei due bicchieri e mi
sembrava che avessimo quattro braccia e forse infatti é stato da lì che abbiamo
cominciato ad averle davvero. E la porta stava sempre là in fondo al corridoio.
Uno due tre quattro, buio. Poi cinque, poi sei. Finché sono arrivata a dieci e
poi anche davanti alla porta. Il
coraggio é un inciampo a volte, a volte una necessità. Altre volte é un
ostinato visitatore, torna sempre ma non sai mai quanto si fermerà. Quella
volta comparve con un cesto di rose e ostinato ottimismo e io ne approfittai. Ho scoperto, poi, che un ostinato ottimismo può farti
arrivare lontano ma non può cancellare l'ombra di paura che da un certo giorno
in poi ti accompagna. Ma solo Peter Pan é senza ombra, e non é per caso che sta
nell'isola che non c'è. Noi abbiamo un certo numero di ombre ma anche tre gambe
e mezzo e la nostra isola c'è.
Ripasso a leggere, certo. Ma un commento a caldo dovevo lasciarlo. Prish....che meraviglia!!! Penso che se uno sa raccontare così, sa vivere la vita spettinata.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona festa
PuntoG
Uh, .G se mi vedessi adesso!! .... spettinatissima!!!
RispondiEliminagrazie, un abbraccio e buona festa anche a te
prish
E ecco che girovagando ritrovo la mia Prish...in splendida forma!
RispondiEliminaUn abbraccio
:)
Irene
Irene!! che bello ritrovarti, mi sei mancata! passo a trovarti, a presto e un abbraccio
EliminaPrish
Se è quel che penso è anche qualcosa che ho vissuto (dal più al meno) e tu l'hai evocato splendidamente, nell'unico modo forse possibile (con toni fortemente surreali). Se non è quel che penso, resta un racconto altrettanto splendido. Da applauso.
RispondiEliminaGrazie davvero, Pim.
EliminaCredo sia quel che pensi. E se anche non lo fosse, se le mie parole 'surreali' lo hanno evocato .... allora lo è!
Forse ognuno di noi ha dentro di sè un'esperienza che ha fatto talmente le radici da non poter essere più 'raccolta' e dunque descritta e raccontata. Sono quelle esperienze che ogni tanto fa bene evocare, per dar aria alle radici più che altro.
Di nuovo grazie.
Prish
Proprio così, Prish... Grazie a te, anche a nome delle mie radici. :-)
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