domenica 17 luglio 2011

La Pazienza


Io la immagino coi baffi, vibranti e sottili come le vibrisse di un gatto scaltro. Se ne sta placida e addormentata, finchè non c’è bisogno di lei, poi quando stai per svegliarla perché è giunto il momento che faccia il suo dovere, quella, quasi avesse avvertito con le punte dei suoi lunghi baffi che sta per toccare a lei, scappa veloce come il fulmine a nascondersi non si sa dove, forse fra i comignoli dei tetti, o lungo i vicoli della città. La Pazienza. Ne parliamo sempre in termini di quantità. Ne ho tanta, ne ho poca, non ne ho più. Come fosse farina dentro ad un sacco. Come se si potesse reintegrare la scorta facendo un salto al negozio. Come se potessimo misurare quanta ne rimane e farci conto. Ne ho abbastanza per una torta, per le tagliatelle forse non basterà. Se ascolto tutta la  ramanzina di mio marito la finirò, sarà meglio che ne chieda in prestito alla vicina, finchè sono in tempo. Come se potessimo star certi che quando ne avremo bisogno basterà slegare il laccio e tuffar dentro il cucchiaio. Invece no, tu la senti ronfare sul suo cuscino e stai tranquillo. La pazienza è lì, ben pasciuta e sistemata in un angolo del tuo cervello. Ma quando ti volti a chiamarla è già scomparsa. Puoi vedere giusto l’ombra della coda, già fuori dalla finestra. Quando torna la lego. Se torna.
 

6 commenti:

  1. Sorrido. Mi sa che questo (bellissimo) brano è il frutto della rielaborazione interiore di una sequela di sentimenti burrascosi che ti hanno attraversato l'animo. Una rielaborazione faticosa e paziente (certo, sì!) di cui la scrittura è tramite e strumento prezioso. Se si è bravi a riportarli sulla carta,  certi momenti difficili possono far maturare pensieri importanti.

    Un abbraccio.
    Pim

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  2. Me lo stampo su una borsa da mettere sulla spalla e portarmela sempre dietro, questo post. Per sorridere, almeno, in questo periodo in cui sto bussando alla porta di tutti i vicini di casa per chiedere se per caso ne hanno un pò da prestarmene. Perchè davvero non si può rimanerne senza. Eppure, ci sono momenti in cui serve un navigatore satellitare per scovare dov'è finita. Come dice Pim, sicuramente hai rielaborato pensieri importanti e magari, aggiungo io, anche un sistema per legarla, almeno un pò. Se per caso scrivi una brocheure con le istruzioni sul come fare, ti chiedo di mandamene una copia. Per piacere, il più presto possibile :)

    Buon lunedì

    PuntoG

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  3. E se per attender la pazienza si deve pazientare?
    Non è un po' come il cane, anzi no, il gatto, che si morde la coda?

    p.s. bel post

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  4. Ciao Pim,
    effettivamente mentre scrivevo mi sembrava di vedere alle mie spalle un'ombra baffuta, ma non appena ho cliccato su "pubblica" e mi sono voltata per acchiapparla.... persa di nuovo!!
    Scherzi a parte però è vero, la scrittura è uno strumento per far decantare le emozioni....
    A presto! Prish

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  5. Oh, Punto G, l'idea della borsa mi fa tantissimo ridere (e mi fa sentire molto onorata!). Dovremmo trovare anche una bella immagine ... faremmo un figurone coi vicini che andiamo a disturbare!

    Prometto che se trovo il nodo che tiene la Pazienza ferma al suo posto sarai la prima a saperlo (anche tu mi terrai informata, però, vero??). Nel frattempo buona ricerca, e speriamo che i vicini siano generosi (e ben provvisti!)

    Prish

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  6. Forse è proprio a causa di quei morsi che perde la pazienza! Forse dovremmo arrenderci e smettere di aspettarla ;-)

    Ciao Moreno, grazie e a presto!
     

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