lunedì 6 giugno 2011

Immagina


Immagina di essere uno di quelli che ogni tanto scrivono i propri pensieri sui foglietti, uno di quelli che, un po' per gioco un po' per liberare i cassetti, di quei foglietti ogni tanto ne fanno aeroplanini e li lanciano fuori dalla finestra (o dal finestrino). 

Ecco, ora immagina che uno di quei tuoi aeroplanini, sostenuto dalla brezza calda della primavera che matura, vada ad atterrare lento lento sui piedi di un bambino, poniamo, al parco del quartiere. Immagina che sia uno di quei bambini timidi e un po' goffi,  solitario e pensieroso, uno di quei bambini che se ne sta ai bordi e non sa proprio come fare per entrare nel gioco chiassoso degli altri e tanto più ci pensa e passa il tempo tanto più gli sembra impossibile mettersi a correre con gli altri dietro alla palla, tutti quegli altri che l'hanno visto per tutto questo tempo ai bordi e pensieroso.
 
Bene, immagina ora  che mentre quel bambino trascina i suoi pensieri in questa palude, lento lento gli plani sui piedi l'areoplanino. Poniamo che, per caso, il pensiero scritto su quel foglietto fosse un pensiero allegro, pieno di coraggio e di piccoli eroi e di fortune che accorrono a  trarre in salvo gli audaci. Immagina che al bambino, leggendolo, scappi fuori uno di quei sorrisi contagiosi e un gran prurito ai piedi e che gli altri se ne accorgano e gli tirino la palla e immagina anche che lui, sorridendo, tiri un calcio di quelli fenomenali.
 
Ecco, adesso immagina di essere quello che ha lanciato l'aeroplanino, che, per caso, assiste alla scena.

 

6 commenti:

  1. 13 novembre 2005 – il primo aeroplanino ha quasi sei anni …. E quanti ne hai lanciati dopo quello.
    Ne hai scritti tanti di “foglietti”, di tanti tipi (vien da dire che ne hai fatte/scritte di ogni colore), e sono sempre stati aeroplanini che hanno fatto sorridere e riflettere, che hanno raccontato momenti felici e momenti tristi, suscitato ricordi, espresso riflessioni, dubbi e speranze.
    Credo che tu sia sempre stata, giustamente, appostata dietro gli scuretti socchiusi della tua web-casella per vedere chi li raccoglieva, questi aeroplanini/pensieri, e che tu abbia potuto vedere spesso espressioni di piacere e condivisione in chi li ha raccolti e letti. E so di certo che tante volte hai fatto sorridere qualche bimbo (di qualsiasi età) o gli hai dato “la carica” per vedere meglio in se stesso ed in ciò che lo circonda.
    Pensa se un bimbo, tra quelli che hanno raccolto i tuoi aeroplanini, sapesse, anche lui, stampare su un foglietto tante frasi od immagini che raccontano affetto, fiducia e speranza, lo ripiegasse per benino, lo lanciasse in cielo e se questo nuovo aeroplanino atterrasse tra i tuoi piedi!

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  2. ecco, l'ho immaginato. ed è stato molto molto bello. GRAZIE

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  3. Scrivo su foglietti, pezzi di carta stracciati, sui margini dei libri... quindi non faccio fatica ad immaginare.
    La sequenza che descrivi è molto bella e ricca di significato. La scrittura funziona come il testimone che, in una staffetta, passa di mano in mano. E' un mezzo per diffondere i pensieri, i quali, ad ogni passaggio, assumono forme via via diverse e spesso sorprendenti.

    Ciao Prish, buona settimana.

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  4. sospettavo che tu fossi uno da foglietti, Pim!! :-)

    bella l'immagine del blog (o comunque della scrittura condivisa) come staffetta. si potrebbe anche inventare un gioco, ricamandoci un po' su....

    un saluto, a presto!
    prish

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  5. si insomma, tutti questi aeroplanini sono belli. Bisogna tutti, anche i più piccoli, fare il gesto, la piccola fatica di prenderli, però, perché gentilmente non ti vengono mai proprio addosso. Probabilmente, è proprio questa modalità di comunicazione, non invasiva e perciò che richiede quel piccolo stacco, il gesto di raccogliere l'aeroplanino, che costituisce uno degli elementi che poi sono fondamentali.

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  6. Sì hai ragione. Il gesto di acchiapparli è fondamentale, significa che sei disposto ad aprire le orecchie, ben diverso sarebbe se gli areoplanini ti venissero schiaffati in faccia come cartelloni pubblicitari. Forse è per questo che mi piace questa modalità di comunicazione, in fondo è ...  poco impegnativa....!!

    Prish

    p.s. però, confesso, qualche volta prendo la mira :-)

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