martedì 22 febbraio 2011

Kairos


In fondo è sempre una questione di tempo, se le cose prendono la giusta piega e scivolano via lisce o invece no. No, non parlo del tempo che si ha a disposizione, tanto o poco che sia (o, per dirla con una metafora: solido, liquido o gassoso che sia): parlo del ritmo del mondo, di quell’”ogni cosa a suo tempo” che recitano i nonni spazientendo i nipoti, o ancora, di quel fiducioso “c’è un tempo per ogni cosa” che fa sollevare così tante scettiche soppraciglia. E invece il mondo ha davvero un ritmo, e questa sensazione di fiato corto e di corsa contro vento, nove volte su dieci dipende dal fatto che ne sei fuori, fuori tempo (e qualche volta pure stonato come una campana).  

E’ impagabile, invece, la sensazione di essere a tempo, di fare o dire quella cosa proprio nel suo momento e ascoltarne l’effetto, gli echi e le risposte. Ti ripaga della fatica che hai fatto ad aspettare, tenendo la bada la paura di non arrivare in tempo. Perché certe volte arrivare in anticipo è tanto quanto arrivare in ritardo e non si può mettersi avanti, così è una cosa fatta. Ti ripaga anche della fatica che hai fatto a non lasciartelo scappare, a tenere le orecchie tese per sentirlo arrivare, perché non è affatto detto che il momento giusto si faccia annunciare o ti mandi un memo sul palmare.

Io non lo so cosa bisogna imparare, per riuscire ad andare a tempo, se è una questione di orecchio o se il tempo si sente col naso, come l’arrivo della neve, o se c’è bisogno di un metronomo da tenere nella pancia: so però che mi piacerebbe moltissimo danzare sempre al ritmo del mondo.

 

12 commenti:

  1. Cronos e kairos... due parole per dire tempo, l'una a complemento dell'altra. Ho imparato a tenere il tempo quando suonavo il pianoforte, ma poi ho scoperto di avere un tempo mio per le cose. Sono arrivato tardi un po' a tutto, ma poi tardi rispetto a chi o a cosa?
    (Però tante volte l'ho desiderato anch'io quell'essere just in time, modello Toyota...)
    Ho divagato sul flusso delle associazioni di idee, ma il tuo post è molto suggestivo.

    Un abbraccio.
    Pim

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  2. Grazie Pim!

    ... però no, dai, il modello Toyota non può essere il ritmo del mondo... chi vuoi che l'abbia scritta una partitura così!! ;-)

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  3. Forse è impossibile imparare a danzare al ritmo del mondo.

    Capita, come hai scritto tu (complimenti per come lo hai scritto ;-))
    di trovare il giusto sincronismo, ma temo sia un evento casuale
    e di breve durata.

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  4. Hai proprio ragione Moreno, e probabilmente è per questo che è così emozionante.

    Grazie della visita (e dei complimenti :-)
    a presto

    Prishilla

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  5. E' forse che per "trovare il tempo" ci serve l'amore (per le persone, le cose, la natura) e l'attenzione verso ciò che "è vero" ?

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  6. Possibile, in effetti. Anzi, probabile. Ma sarà sufficiente?
    Alcune volte ho l'impressione che, nonostante un grande carico di amore, e la sua relativa buona volontà, l'entrata in scena al momento sbagliato sia proprio il fattore che "fa fallire l'impresa"!

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  7. Io con il tempo continuo a non avere un rapporto alla pari; è gassoso e pertanto ho idea (illusione?) di avere in mano armi in grado di governarlo (seppur limitate in durata e ampiezza).
    Certo apprezzo anch'io l'armonia delle cose, quando tutti gli eventi filano lisci nella sostanza, nella percezione, nell'immaginazione e nelle emozioni.
    Rimango però dell'idea che siamo noi a governare tanta parte di quell'armonia, il tempo ne è solo un aspetto; quello che a volte non si riesce a sincronizzare è la convinzione e l'emozione altrui con la nostra.

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  8. come disse una volta un saggio... "non puoi far crescere l'erba tirandola" ....

    ;-) Prish

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  9. Danzare al ritmo della natura, questo cerco di farlo, ma danzare al ritmo del mondo, intendendo il mondo umano, il mondo dominato dagli esseri umani, questo non non cerco di farlo.
    Danzare al ritmo della natura, delle stagioni, delle albe, dei tramonti, dei cieli e dei mari, dei venti e degli uccelli - sì. Danzare al ritmo del mondo umano no, perché il ritmo del mondo umano da mezzo secolo è segnato da una crisi storica, strutturale-e-funzionale, organica insomma - e cerco di progettare un nuovo ritmo salutare per il mondo umano: vedi il sito-oficina www.pasqualemisuraca.com, sezione Scienza, il libro La Traversata. Questo mi è costato trentacinque anni di apparente anacronismo, e chissà quanti anni ancora. Ma le passioni sono senza soluzione e senza alternativa. E rendono la vita appassionante.

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  10. Eh, Pasquale. Danzare al ritmo del mondo umano significa adattarsi ad un ritmo decadente e disfunzionale alla felicità? Sì forse. Danzare fuori tempo significa proporre un ritmo nuovo e diverso, coraggiosamente, sapendo che forse non servirà a contrastare la "crisi organica"? Sì, forse. Mi piace pensarlo. Però penso anche che dentro a questa crisi, ci siano piccoli o grandi mondi umani con cui mi piace cantare in coro. Almeno qualche volta!


    Grazie dei tuoi pensieri, e della tua appassionata prospettiva

    Prish

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  11. Di certo il metronomo a me non funziona. Leggo e commento fuori tempo. Ma è anche il mio tormento questa corsa tenere il tempo giusto. Che poi correre non è detto il modo giusto se poi arrivi in anticipo. Tra una maratona e l'altra leggo i King. Saggezza orientale di difficile comprensione per noi occidentali. Credo che l'unico segnatempo da tenere conto, alla fine, sia quello che ci fa danzare al ritmo della musica che abbiamo dentro di noi.
     Buonanotte

    PuntoG

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  12. PS chiedo scusa se in questo commento ho "ucciso" l'italiano. Sarà la stanchezza.....!!!!

    PuntoG

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