Era il giorno del suo debutto. Tutti, ma proprio tutti, l’attendevano, seppure con stati d’animo diversi: chi con la gioia smaniosa del cucciolo pronto per uscire a giocare, chi con lo scetticismo un po’ snob del bastian contrario, chi un po’ lamentosamente come qualcuno che da tempo aspetta di essere nutrito e scaldato. Ed ognuno si stava diversamente preparando, secondo le proprie inclinazioni. C’era chi occhieggiava nelle vetrine freschi abitini cercando di capire quali avrebbero meglio messo in risalto le proprie forme e i propri colori; chi metteva a punto i più appropriati mezzi di trasporto: biciclette, moto, perfino qualche barca; e c’era chi potava rami e annaffiava bulbi nel tentativo di rendere giardini e terrazzi il più possibile festosamente decorati.
Da tanto di quel tempo se ne parlava, ormai. Ne parlavano i giovani come gli anziani, gli esperti e gli ignoranti, quelli che si affidavano alla saggezza popolare e quelli che sapevano leggere i grafici e tutti i numeri delle statistiche. C’era perfino chi sosteneva che non esistesse più, ma nessuno ci credeva per davvero.
Era arrivato, finalmente, il giorno del suo debutto, e tutti, ancora in pigiama, alzarono tapparelle, spalancarono persiane, e si affacciarono alle finestre pronti ad applaudirne la comparsa, ad incoraggiare lo sprigionarsi della sua grazia e della sua potenza.
Ma la Primavera non era venuta.
Che cielo nuvoloso questa mattina!
RispondiEliminaMa abbiamo tempo per rifarci :-)
Qualche volta si fa aspettare, ma, insomma, diamo tempo al (bel) tempo...
RispondiEliminain effetti aveva pure avvisato che avrebbe fatto tardi! :-)
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