lunedì 22 febbraio 2010

Ahimè non è solo un film di fantascienza...

1) ... e mentre fuori infuria la battaglia, lo spietato colonnello, l'impareggiabile stratega, contemplando il putiferio di esplosioni e raffiche di mitragliatrice, ad un tratto impartisce l'ordine decisivo, quello che solo una mente diabolica come la sua avrebbe mai potuto concepire. Attaccate Il Nemico.


2) ... lei, la donna della foresta, quella che gli ha insegnato come correre, come cacciare, come parlare, come sopravvivere. lei che è connessa con la grande madre natura, che trasuda saggezza millenaria dai giganteschi occhi felini, lei che combatte come una fiera. lei gli graffia il petto come una casalinga isterica e, tirando fuori una vocetta strozzata che richiama un aia ben più di una foresta, lancia un lacrimevole stridulo acuto "io mi fidavo di teeeeee".


 

9 commenti:

  1. Vi avevo avvisato che è la fiera dello stereotipo....

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  2. certo, infatti ero preparata! però, sul serio, alla fine ho amaramente pensato che forse è ben più realistico di quanto ci piaccia pensare.

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  3. Cosa vuoi mai, in fondo in fondo gli stereotipi sono li perchè colgono l'essenza di un qualcosa.

    E comunque, scusa, il fatto di essere una amazzone aliena non protegge il quore (con la q) dalle pene d'amore... (sospiro).

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  4. giusto (sospiro). però un po' di classe, che diamine! :-)

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  5.  ... Ma la donna della foresta conosce arti magiche per trasformare lo stridìo in una tempesta di vento e pioggia, che ammutoliscono l'artiglieria pesante dello stratega.

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  6. Può darsi, può darsi... nel frattempo però si lascia andare ad una sana crisi di nervi.

    E comunque, tanto per cambiare (ma siamo alla Grande Fiera degli Stereotipi) il pischello che manco sa come si fa il lavoro per cui si esibisce "senza rete":
    1 - è il prescelto, senza se e senza ma, in fondo è l'unico che smuove la divinità dalla sua posizione di ossrvatore neutrale
    2 - si accompagna con la figlia del capo (che male non fa, se non altro come status symbol)
    3 - si conquista l'amicizia ed il rispetto del guerriero più guerriero che non si può

    Bah, la storia ha uno strano gusto di minestra riscaldata, ma in fondo in fondo gli intrecci "base" si contano sulle dita di una mano, sono le varianti sul tema che danno sapore al piatto.

    Inoltre temo che la ricerca della più vasta base di consensi possibile, alla ricerca del recupero budget, abbia inevitabilmente spinto a confezionare una storia "facile" e senza uno spessore eccessivo, in grado di essere gustata dalle Alpi alle Piramidi. E lo splendore visivo (e qui si non ci sono compromessi) ha fatto il rrsto... per tacere del "leggerissimo" battage bubblicitario.
     
    Forse forse c'è un retro-messaggio che però, complice il doppiaggio, ci siamo persi. Gli umani sono quasi esclusivamente bianchi, gli alieni quasi esclusivamente neri... Uomo Bianco cattivo - Uomo nero  buono?
    Forse si e forse no.

    Per chiudere devo dire che sono stato più disturbato dall'evidente paralleleismo tra musiche, tradizioni ,comportamenti alieni e la controparte dei nativi americani.

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  7. Bah, a me è piaciuto. Forse perchè non andavo al cinema da mesi (forse anni), forse perchè dopo ho mangiato fuori nel posto più ovvio come desideravo fare.
    In ordine di gradimento:
    - Eiwa: potrebbe sostituire la frase di avvio del mio cellulare (ananke)
    - i grandi spirografi di Spallanzani
    - cavalcare un iskra
    - muovere le orecchie
    - digrignare i denti e allargare gli occhioni gialli
    - la flora e la fauna bioluminescente
    - il legame (com'era zelthen???)

    C'è quel pò di favola che a me piace sempre anche se fa un pò paura (ma basta togliersi gli occhiali, possibilmente senza ditarli).

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  8. #6 e #7

    Ci sarebbe tanto da dire, da commentare. Il bello dei film (e delle storie) è che ognuno coglie aspetti diversi, ricorda particolari diversi ed è sempre riduttivo dire bello/brutto. Dipende anche tanto dalle aspettative e dagli umori con cui si sta lì seduti a vederci venire incontro i personaggi e le vicende. Ma al di là del film, un pensiero che mi ha attraversato è che forse il fastidio che ho provato nel vedere rappresentati in modo così ovvio sullo schermo i due stereotipi che ho ricordato, è dovuto anche al fatto che, come altri sopra hanno ricordato, "gli stereotipi esistono proprio perchè colgono l'essenza di qualcosa". E questo qualcosa mi irrita, altrochè se mi irrita!

    Ciao e grazie
    Prish

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