mercoledì 1 luglio 2009

Dalla sfera familiare alla politica internazionale...

"Prendere decisioni ottenebra la mente"


(Alan Bennet - La sovrana lettrice)

7 commenti:

  1. Salve, Prishilla.


    Si potrebbe dire anche il contrario, vero?


    Altro esempio: L'unione fa la forza / Chi fa da sé fa per tre.


    Bisogna decidere quale delle due...

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  2. Certo, però in generale "rapidità e sicurezza nelle decisioni" non va a braccetto con "profondità di pensiero".... Per questo sarebbe utili separare le funzioni!

    Ciao e buona giornata

    Prish

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  3. Non sono tanto d'accordo. Se ogni decisione dovesse essere del tutto scientifica, probabilmente ogni mattina ci chiederemmo se è il caso di uscire di casa, e nel frattempo staremmo a casa (decidendo-non decidendo quindi, in modo implicito di starci, però).

    Quindi, la mente si allena e si affina nel prendere decisioni in funzione al tempo disponibile: valutazione accurata se si ha tempo, "raw" se non hai tempo e devi cambiare, "default" se non hai tempo e non cambi.

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  4. Quindi, dalla sfera familiare alla sfera armillare (si decide con speranza, che Dio ce la mandi buona :-)

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  5. Sono d'accordo con te sul fatto che la mente che decide deve funzionare proprio come dici tu, ma penso che siano sottovalutate le menti che non decidono, e, proprio grazie a questo, pensano! in questo senso la frase di Bennet mi è ,provocatoriamente, piaciuta...

    Comunque Che Dio ce la mandi buona è sempre valida!

    prish

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  6. Insisto ... è diverso uno che "decide di non decidere", da uno non riesce a decidere (caso del famoso "asino di Buridano).

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  7. Mi hai ispirato (le biz-conversazioni sono sempre oltremodo stimolanti :-). Mi cimenterò con quattro piccoli "affreschi": colui che non sa decidere, colui che non vuole decidere, colui che non può decidere e colui che non deve decidere....

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