venerdì 17 agosto 2007

Lembi di Dorothy

Dorothy stesa al sole legge un racconto che parla di lei. No, non è esatto. Legge un racconto in cui lei ha abitato. Tempo fa. O fra non molto.


Il vento fa svolazzare i bordi del telo blu tutt’intorno al suo corpo esile. Ma su quest’isola il vento non la innervosisce. Non più. O non ancora. Forse perché qui Dorothy non ha portato nessun appuntamento da appuntare, nessuna parola da ricordare.


Qui c’è solo il suo corpo da nutrire, pagine di storie da divorare e una distesa di acqua fresca in cui affondare bracciate e occhi aperti e capelli quieti. Ci sono decine di pesci argentei fra le dita dei suoi piedi e vele incessanti a racchiudere il difficile pensiero dell’orizzonte.


Non ha portato le scarpe Dorothy su quest’isola. Ci pensa il  mare, o il vento, a colmare l’orma lasciata dal passaggio del suo piede nudo. Come se se ne fosse andata già da tempo, o come se ancora non fosse arrivata.


Come se fosse un pensiero ozioso abbandonato su un telo blu, in riva al mare.


 

5 commenti:

  1. Come se si fosse finalmente lasciata alle spalle tutto per godersi se stessa e qualcosa in più in un posto lontano...tra la sabbia, il mare e la libertà di pensare a briglie sciolte.

    Ciao Prish, ben tornata !

    Irene

    RispondiElimina
  2. Salve, Prishilla.


    (Più piano) Salve, Dorothy.


    (Ancora più piano) Salve, mare.

    RispondiElimina
  3. l'immagine che chiude il pezzo è davvero molto bella


    un saluto, bentornata


    Mont

    RispondiElimina
  4. ha echi del mago di oz o sbaglio...?!?!

    RispondiElimina
  5. Ciao Prish,

    Spero tra non molto di leggere altri racconti. Mi piace Dorothy e la leggerezza che usi nel raccontare di lei.

    RispondiElimina