sabato 21 luglio 2007

Guardie e ladri - 5

Lei non era ancora rientrata, lei che non faceva mai tardi la sera. C’era vento, e lei non rientrava, così il ladro quella sera fece qualcosa che non aveva mai fatto prima: irruppe nella camera vuota della figlia e, pratico della faccenda, scovò un messaggio, un luogo, un nome.


Fu di rabbia la folata successiva.


Si guardò le mani, fin dentro le pieghe, ma non vide quello che avrebbe voluto vedere. Allora si guardò i piedi e seppe cosa doveva fare.


Il campanello del poliziotto suonò a vuoto, così il ladro fece qualcosa che aveva già fatto innumerevoli volte: irruppe nella casa vuota di un onesto cittadino e, pratico della faccenda, trovò quello che cercava. Prevedibilmente lucide e appaiate, ordinatamente riposte nella scarpiera.

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