sabato 1 luglio 2006

Cosa farei a un ragazzino che ruba il cartello segnaletico di stop per provocare un incidente e godersi lo spettacolo

Questa notizia mi ha tanto ricordato quei bambini che credono che il latte si produca direttamente nei cartoni, o che le bistecche escano così, in fettine, da una fabbrica. Cosa c’è, infatti, dietro ad un ragazzino che ruba un cartello segnaletico di stop per provocare un incidente e godersi lo spettacolo? Come se uno scontro fra due veicoli non fosse nulla di diverso da uno scontro fra trenini giocattolo: crash, bum, tutto per terra, ed ora via a rimettere insieme le rotaie, i vagoncini, l’alberello e poi di nuovo  ciuf ciuf….


Cosa c’è dietro ad un ragazzino che non si accontenta di far scontrare i trenini, che non si accontenta degli effetti speciali della multisala di ultima generazione, dove tutto accade come se fosse vero, ma vuole proprio vedere le lamiere contorcersi dal vivo?


Secondo  me c’è prima di tutto l’incredibile, insanabile ignoranza di chi crede che il latte si produca direttamente nei cartoni, di chi crede che le vittime degli incidenti si rialzino e si aggiustino con una gonfiatina come Wil Coyote.


Per questo io porterei questo ragazzino in un reparto di terapia intensiva, ma non come spettatore: lo costringerei ad avere cura dei pazienti, a toccarli, a lavarli, poi lo costringerei a dare brutte notizie ai parenti, a rimanere davanti al dolore senza poter far nulla per alleviarlo, lo porterei anche in un reparto ortopedico, lo costringerei a fare quei gesti tristemente necessari che fanno urlare i pazienti di dolore e poi lo costringerei ad asciugare le lacrime ed il sudore di chi è legato a un letto, sapendo che la sua vita non sarà mai più la stessa.


Perché nessuno lo fa?

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