Piccoli quadratini azzurri scorrono sotto di me e una lunga striscia blu scuro traccia la mia direzione.
Il braccio si allunga e la mano, con le dita tese a cercare l’angolo giusto, frange l’acqua; le gambe sciolgono il loro battito lieve, regolare.
Piccoli scintillii danzanti di sole impreziosiscono le mattonelle e riscaldano il braccio che esce dall’acqua.
I polmoni chiedono aria e la testa si volta: per un attimo ho negli occhi nuvole bianche e alberi e poi di nuovo giù nell’azzurro.
Brevi spruzzi lieti accompagnano la bracciata, sempre più tesa, sempre più gioiosa nel suo abbraccio all’acqua; il battito delle gambe si fa sempre più fluido, lo sento efficace e preciso, indolore. Le stampelle dimenticate. Sto nuotando.
Oggi campione del mondo sono io.
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