sabato 23 agosto 2025

Si sentiranno così i cercatori di funghi?

Un accenno a una mostra sugli appennini in programma in città in questi giorni, mi balena in mente -invitante e discreto come certi segnavia intravisti fra gli alberi- nel traffico di una giornata in cui la calura e quel vago senso di essersi meritati una pausa si uniscono alla casualità di capitare proprio davanti al palazzo in cui la mostra è allestita. 

L'androne è fresco. L'entrata è libera. 

Io vado.

E mi prendo il tempo, nel silenzio di una mattina d'estate, nei corridoi ombrosi, lungo le scale strette. Mi prendo il tempo di scoprire il bel percorso storico sugli appennini della mia zona. Cammino, osservo, leggo. Lentamente e mio malgrado mi addentro. Come tante volte mi sono addentrata, un passo dopo l'altro, dimenticando l'orologio e le faccende, lungo un sentiero attraverso un faggeto. 


Una didascalia in particolare colpisce la mia attenzione: è il riferimento a un "diario di viaggio" scritto dal fondatore della sezione del CAI locale, a cui è intitolato il rifugio meta principe delle fughe domenicali di noi montanari di città. Mariotti.  Quei nomi che quando li senti arriva subito in bocca il sapore del panino guadagnato col sudore.

Leggo bene. 

Si dice che oltre che di interesse storico e naturalistico, il diario sia arguto e ben scritto. 

Ed ecco che mi inizia a fremere il naso. Ecco che il topolino di biblioteca che abita in me salta negli scarponi e via: bisogna che lo troviamo, questo libretto.


Ovviamente non è in commercio. Però è citato, qua e là. Seguo la pista. Segnavia rossi e bianchi un po' scoloriti ma visibili. 

Finisce che lo trovo.

Ma soprattutto finisce che è davvero arguto. Piacevole. Intelligente. 

E mentre leggo - e mi pare di strizzare l'occhio a Giovanni Mariotti, scuotendo la neve dalle ciaspole davanti dal suo rifugio- io mi chiedo: si sentiranno cosi i cercatori di funghi? 

Seguire le tracce, annusare il buono. Frugare. Gustare. (E, naturalmente, invitare chi fece quell'accenno e chi allacciò i tuoi primi scarponi a condividere le tagliatelle...)


(RIF: Giovanni Mariotti, Tre giorni di gennaio sul Monte Penna)

sabato 26 aprile 2025

In cammino

 ....e non so che dire, probabilmente non è un pensiero rispettoso e sicuramente è un pensiero un po' sciocco ... ma io non ho potuto non pensare che Santa Lucia sarà stata contenta (e pure il caro Asinello) ... 



martedì 25 febbraio 2025

Hai messo il formaggio?

Quando scendono dalla libreria certi vecchi volumetti rilegati, con il loro sbuffetto di polvere gentile, e ti accorgi che una mamma matematica scriveva, nella sua tesi, di semantica e di sintassi e spiegava quando è giusto asserire che qualcosa è giusto (mentre tu eri solo un desiderio che chissà se le sembrava giusto o così così).

Quando scopri, fra le righe battute a macchina,  che un papà economista, futuro commercialista, nella premessa alla sua tesi sulle reti di distribuzione dell'energia , esortava a non dimenticare di domandarsi, ad ogni tappa, se il costo per l'ambiente valesse il prezzo del progresso (mentre tu eri il futuro infilato nel seggiolone, e forse, sul tavolo della cucina, campeggiava il frullatore nuovo e Greta Thumberg non era neppure pulviscolo di stelle).


Quando ti sembra che tutto sia sempre stato lì e non abbiamo fatto altro che girarci intorno. Il giusto e lo sbagliato, il progresso e le radici, le acque cristalline da proteggere. Le famiglie intorno al tavolo. Le parole sugli scaffali. E tutto gira ed è pronto in tavola, hai messo il formaggio?

mercoledì 1 gennaio 2025

Cominciamolo

 Cominciamolo, questo anno. Cominciamolo, ancor più che col piede giusto, io direi con la mano buona.

Cominciamolo con qualcosa di rosso, perché da quando ho imparato la leggenda del pettirosso non può più mancare,  e con qualcosa di nuovo, ma che sia un pensiero, qualcosa di imparato. Magari un impegno. O anche un amico.

Cominciamolo con un brindisi sussurrato, con una stellina nel cuore, negli occhi, fra le ciglia.

Cominciamolo con un poco di zucchero, con una poesia che ci guarda negli occhi e ci accarezza la pelle nuda. 

Cominciamolo come un libro, come una torta profumata. Come un mattino, con la sua brina e il suo buon caffè.

Cominciamolo come un dono.